Prende forma il nuovo Milan. Adesso occhio all'Inter
Il fatto che El Shaarawy si senta più sicuro e importante all’interno dello spogliatoio, è dovuto anche al fatto che il Signor Zlatan Ibrahimovic abbia lasciato il Milan. Lui, che accentrava su di sé tutte le attenzioni, oscurava un giovane talentuoso come Stephan che invece, adesso, riesce ad esprimersi al meglio e ad essere fondamentale per la squadra (diventando anche il più giovane marcatore del Milan in Champions). Dopo le prime partite decisamente sottotono, ora il ‘Faraone’ è diventato addirittura il simbolo di questo Milan, il trascinatore sui cui vengono riposte le speranze dei tifosi rossoneri. Il gol con la maglia della Nazionale Under 21, è servito ad El Shaarawy per emergere, il piccolo anatroccolo che diventa un bellissimo cigno e realizza i suoi sogni con un grande club. Con lo Zenit il giovane giocatore è apparso stanco; adesso ci sarà il derby e questa squadra ha sicuramente bisogno di lui. Bene anche l’altro giovane, Bojan, in ripresa ma ancora un po’ troppo poco concreto. Voto 8 ad Abbiati, che ha salvato la vittoria in un paio di occasioni; certo, sul secondo gol ci ha messo del suo, ma c’è da dire che le sue parate hanno conservato il risultato. Il Milan ritrova così fiducia in vista di una delle partite più importanti della stagione. Domenica a San Siro arriva l’Inter di Antonio Cassano, uno che il nerazzurro l’ha sempre sognato, ma che quando c’era da scegliere ha preferito il rosso e il nero. La formazione di Stramaccioni, peraltro, al momento si trova a +5 in classifica, cinque punti che fanno male e che non devono diventare ancora di più dopo la gara di domenica. In campo ci dovrà essere il miglior Milan. Più o meno lo stesso che si è visto con lo Zenti con la variante Robinho. Il brasiliano sta comunque diventando un mistero. Non considerato per il match con i russi, l’attaccante ha manifestato più volte un malessere personale. Prima, la bottiglietta lanciata dopo una sostituzione e poi la discussione con i suoi compagni di squadra, Bonera e il capitano Ambrosini. ‘Ero arrabbiato con me stesso per il risultato della partita’, ha dichiarato subito dopo Binho, ma il suo viso, le sue espressioni non più gioviali, dicono altro. Allegri può tirare un sospiro di sollievo, per un po’ non sentirà più parlare del suo esonero, ma nessuno in casa Milan dovrà abbassare la guardia, soprattutto in un momento così delicato, sia in Champions che in campionato.