Occhi puntati sull'attacco rossonero: Galliani dovrà essere stoico nel resistere alle proposte indecenti per i suoi big
L’imperativo categorico in casa Milan ora sembra sempre più vicino al verbo: resistere. Galliani l’ha annunciato già da giorni, le sirene continuano a fischiare in direzione dei top player rossoneri, soprattutto nei confronti di Thiago Silva ma anche nel reparto offensivo. Dopo aver accantonato le offerte vere, o presunte tali, per ottenere i servigi di Ibrahimovic, il calcio spagnolo sembra sempre più ispirato dall’attacco rossonero. Il Malaga infatti, complice la qualificazione per disputare i preliminari di Champions League, si sta guardando intorno, alla ricerca di giocatori dai piedi buoni e soprattutto di esperienza e carattere. Ecco perché gli occhi dello sceicco El Thani sembra si siano posati sulle meraviglie balistiche create da Cassano e Robinho. Mentre in rossonero a volte Binho è stato bistrattato perché colpevole di aver fallito in quanto a concretezza sotto rete, ci sono squadre dunque disposte ad investire senza ombra di dubbio su di lui: ecco perché queste offerte devono servire a far rivedere lo stato d’animo di molti delatori nei confronti della formazione guidata da Allegri. Come ha sottolineato lo stesso Serafini nel suo editoriale, i tifosi non evoluti dovrebbero fermare i loro cori negativi e invece cogliere ciò che di buono questo Milan sta costruendo.
Ma andiamo con ordine nell’analizzare la stagione appena conclusa in vista soprattutto del mercato che convoglierà interessi e attenzioni nei suoi movimenti da qui alla fine di agosto.
Che il Milan debba rinforzarsi, soprattutto in virtù degli addii illustri a cui abbiamo assistito attoniti a fine campionato, è un dato di fatto. In mediana è già approdato alla corte di Allegri il talento di Montolivo, giocatore che sta tenendo sulle spine Prandelli a causa dell’infortunio che l’ha colpito e che, se non dovesse rientrare in tempi record, potrebbe pregiudicare la partecipazione dell’ex-viola al’Europeo. Si parla di Acerbi in difesa, che forse non sarà Nesta, ma a ben vedere nel mercato dei difensori centrali, pochi nomi potrebbero non creare rimpianti nel confronto con Sandro nostro che, per qualche problema burocratico, non è detto che possa concludere la carriera negli States come preventivato e magari potrebbe tornare sui suoi passi. La sua presenza, in questo momento di ricambio generazionale al Milan, sarebbe di certo un punto a favore per l’inserimento dei nuovi compagni. Già, perché sembra proprio che il Milan voglia (o debba?) puntare sui giovani, le parole di Galliani a margine della conferenza di presentazione “Milan Junior: il Milan per i giovani” parla della “cantera” rossonera, che vorrebbe poter essere paragonata a quella tipicamente blaugrana, capace di sfornare talenti e talentuosi giovani. Lo dimostrano gli interessi di molte squadre per i giovani rossoneri, vedasi il Torino che ha potuto avvalersi delle velleità di Verdi, Darmian, Oduamadi e che vorrebbe poter arricchire il proprio organico con Strasser, centrocampista collaudato. Il Milan dunque punta sui giovani, anche se ha lasciato a Preziosi il cartellino di Merkel, con l’intenzione di far crescere El Shaarawy e di puntare anche su De Sciglio, che Allegri ha già potuto apprezzare nella seconda parte della stagione dei rossoneri.
Nell’analisi della stagione appena trascorsa non si può prescindere dal sottolineare la quantità di infortuni che ha costretto il Milan a giocare sempre con la coperta troppo corta. Buona parte dei rimpianti per la stagione rossonera è legata all’indisponibilità di troppi giocatori nei momenti topici dell’anno. Per questo il Milan inserisce nello staff medico una figura nuova, presa in prestito dalla mentalità USA, ovvero quello che si chiama “Athletic Trainer”, la persona dunque che dovrà dare il nulla osta al rientro in campo dei giocatori fermati da qualche infortunio. Ma non solo: visto che la maggior parte degli infortuni muscolari occorsi agli uomini di Allegri sono stati riscontrati sul terreno amico di S.Siro, come già annunciato in coda al campionato, lo stadio meneghino subirà un restyling che lo renderà paragonabile agli stadi inglesi. Con questi correttivi dunque, volti a garantire la perfetta efficienza della rosa a disposizione di Allegri, il Milan appare già una squadra competitiva se anche il mercato non dovesse portare a innesti di ulteriore spessore. Perché non bisogna dimenticare che al completo la rosa di Allegri presenta individualità di livello che mette di diritto i rossoneri nel novero delle formazioni che potranno competere, ad armi pari o in netta superiorità tecnica, sia in campionato che in Champions. Il mercato del Milan, come sottolinea lo stesso Galliani, sarà oculato e di certo non faraonico, anche se i tifosi e tra questi metterei anche patron Berlusconi, si aspettano il colpo importante, il grande nome capace di catalizzare l’amore e l’attenzione dei cuori rossoneri. Ma il perno attorno cui ruota la filosofia di casa Milan è da sempre quello di creare un gruppo omogeneo, che consenta anche ai nuovi innesti di sentirsi quasi in famiglia, che faccia leva sul gruppo. In questo senso si lavora anche in contesti istituzionali diversi, proprio per far passare il messaggio che il punto cardine dello sport è proprio il gruppo. Si è conclusa ieri infatti la seconda edizione del corso di psicopedagogia denominato “Facciamo Squadra” organizzato in collaborazione con la Regione Lombardia e rivolto agli allenatori dei settori giovanili. A sostenere l’importanza di questa iniziativa anche una vecchia conoscenza dello staff medico rossonero, prestato alla politica. Giorgio Puricelli, consigliere regionale, infatti ha più volte sottolineato e messo a disposizione la sua esperienza nella società di via Turati proprio per promuovere la mentalità presente nello spogliatoio rossonero. E’ importante promuovere questo tipo di iniziative proprio perché i tecnici dei settori giovanili sono chiamati non solo ad allenare giocatori, ma a formare ed educare i giovani che si avvicinano allo sport. Dunque ecco da dove riparte anche il Milan. Gli innesti per la prossima stagione saranno resi noti solo nel corso di questi ricchi e densi mesi di calciomercato, ma la prerogativa imprescindibile a questo punto sembra essere il punto da cui siamo partiti: resistere. Il sacrificio di uno qualsiasi dei campioni rossoneri dovrà essere ponderato e soprattutto non dovrà essere utilizzato per ripianare i bilanci, pena l’indebolimento di una formazione competitiva. E se anche qualcun’altro dovesse lasciare Milanello, l’auspicio è quello di poter trovare un sostituto almeno degno di quell’addio. Il Milan comincia a sentire i morsi della fame, il digiuno dalle grandi vittorie è durato fin troppo. Ma alla tavola imbandita i rossoneri dovranno sedersi da protagonisti e non come semplici commensali pronti a sfamarsi delle briciole lasciati da altri. Ancora una volta la palla passa a Galliani, artefice delle numerose vittorie dell’era Berlusconi, artefice dei colpi di mercato più importanti in questo quarto di secolo. E se poi il Presidente volesse fare quel famoso regalo ai tifosi, promesso dopo lo scorso scudetto, noi saremo pronti, ancora una volta a scartare il pacchetto e godere della luce del gioiello inatteso.