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Mister X è Fabregas: ma se Guardiola avrà la meglio ecco i movimenti sul mercato

di Giulia Polloli

Ormai è quasi acclarato, il tanto famoso Mister X, ormai decantato in queste lunghe settimane di attesa è pronto per essere versato sulle tavole imbandite: il problema è capire se il prezioso nettare accompagnerà una paella o un ossobuco con risotto alla milanese. Il Milan vuole Fabregas, Fabregas vorrebbe il Barcellona. Questo è l’intrigo delle ultime ore, con i blaugrana che sfiorano la cifra richiesta dall’Arsenal e il giocatore che pur di tornare verso casa è disposto a ridursi lo stipendio per far così collimare le cifre in gioco. Dichiarazione d’amore o ennesima strategia di questo mercato estivo? Il Milan rimane ancora una volta all’uscio, in attesa che il maggiordomo inglese venga ad aprire la pesante porta che lo separa dal talentuoso centrocampista. Ovvio è che nessuno si farà cogliere impreparato, in nessuna ipotesi. Quello che si prospetta ora sono ore caldissime, in una Londra attanagliata da ben altri problemi, in terra spagnola da calcoli minuziosi pronti ad essere nuovamente rimessi sul banco per riuscire a strappare il tanto atteso si dell’Arsenale e tornare a casa con un fagotto pieno zeppo di sorprese. Peccato che le stesse sorprese siano quelle che si attende il popolo rossonero, mai pago di emozioni, mai rassegnato a cambiar direzione, come fa il vento in questa pazza, pazza estate. Intanto si profilano nuovi scenari all’orizzonte: Allegri ridisegna la squadra, qualcuno ipotizza che le sue movenze tattiche, ovvero quelle di considerare il trequartista top-list Boateng alla stregua di un centrocampista di spinta, non fanno altro che preparare la strada del ritorno a Kakà (a questo proposito… qualcuno ha visto incamminarsi Gattuso in direzione Madrid con il sacco sulle spalle, in una sorta di pellegrinaggio?) che invece con la solida posizione di Boateng dietro il duo d’attacco formato da Ibra e Pato, o Ibra e Robinho, un po’ meno gettonata ora la coppia Ibra e Cassano, non avrebbe trovato spazio e ruoli disponibili negli schemi ormai collaudati di Allegri. I problemi del Milan, come già evidenziato a poche ore dalla vittoria della Supercoppa in quella Pechino che è stata cornice beneagurante all’ennesimo successo rossonero, rimangono in mediana: gli spunti dettati dal centrocampo fisico sono stati poca cosa, tanta lotta sul pallone, un ottimo filtro all’avversario, ma pochi lanci alla Pirlo, a cui ormai il Milan ci ha abituati da anni. Per questo non si raffreddano le strade che portano ad Aquilani e Montolivo. Mentre il procuratore del giocatore del Liverpool smentisce un reale contatto con il suo assistito da parte degli emissari di via Turati, Montolivo scalpita: la Fiorentina non gli offre più molto spazio dopo l’arrivo di Kharja. La pretattica ormai sembra aver fatto spazio a reali movimenti e quindi il mediano della nazionale cerca di capire da che parte penderà il suo futuro. Ma torniamo un momento alle questioni prettamente offensive, che chiaramente sono legate a doppio filo anche alla Fiorentina: Montolivo per Cassano sembra essere il leit motiv più in voga nelle sale del calciomercato. Nel frattempo Prandelli rilancia con fiducia le movenze del talento rossonero, dandogli autonomia di movimenti e fantasia almeno per un’ora. Accanto a lui Pepito Rossi, altro interrogativo mai risolto: un giocatore così non farebbe comodo anche al Milan se davvero il suo compagno di reparto in nazionale dovesse cambiare maglia? Invece in quel ruolo, di vice Ibra o di compagno di scorribande nelle aree avversarie, i rumors vogliono sempre più fortemente Balotelli o Drogba, con qualche voce anche su Adebayor. Un salto nel passato, per quel che mi ricordo, a quando Carlo Ancelotti pestava i piedi per avere con sé l’uno e l’altro: Balotelli allora era fuori dai giochi, prima perché ancora da svezzare e poi perché di proprietà dell’Inter. Mancini sembra essersi stufato delle scorribande del suo “figliol” poco “prodigo”, Mario sembra indomabile anche per chi ha sempre creduto in lui al di là delle difficoltà. Mancano tre settimane alla chiusura del calciomercato: il Milan lascia andare Paloschi a farsi ancora un po’ di ossa: tornerà al Milan quando Inzaghi appenderà le scarpe al chiodo? (A tal proposito: buon compleanno caro Pippo l’”immortale” Inzaghi). Galliani e Braida non si sbilanciano oltre, rimangono in allerta, hanno ormai diramato i tentacoli nei meandri del calciomercato pronti a mettere a segno il colpo vincente: sarà un regalo, un gradito ritorno o finalmente il Diavolo si toglierà un sassolino dalla scarpa? Ai posteri la sentenza. Intanto i reduci della Coppa America trascorreranno ancora qualche giorno di vacanza prima dell’inizio dei giochi. Giochi che per il Milan hanno un unico obiettivo: vincerli.


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