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Maldini consegna il testimone a Pato: deve trascinare il Milan. Allegri cambia schieramento? Il "Faraone" scalda i motori

di Giulia Polloli

“Pato trascinatore” così, in una sorta di passaggio virtuale di consegne, viene definito il Papero rossonero, autore del gol-lampo al Camp Nou di Barcellona e poi protagonista insieme a Thiago Silva del balletto liberator-propiziatorio dopo il pareggio agguantato sul filo di lana.
Le parole arrivano direttamente dalla voce di Paolo Maldini, che il ruolo di trascinatore l’ha vestito per molte stagioni e che quindi cede virtualmente il testimone all’estro di Pato, con Ambrosini fermo ai box per l’infortunio di Barcellona.
Le parole di uno dei capitani storici del Milan, pronto a rientrare in gioco per Fondazione Milan, nel ruolo che fu di Leonardo, valgono quanto un talismano alla vigilia di una delle partite più attese di questa stagione: Napoli -Milan in un S.Paolo che si preannuncia caldo ed esaurito in ogni ordine di posti.
Napoli galvanizzato dopo la sua prima apparizione in Champions contro il Manchester City, un punto strappato agli inglesi con tenacia e gioco veloce e ben coordinato.
E dopo il testa a testa dello scorso anno, la storia sembra voler ricordare la fine degli anni ’80, quando tra il Napoli di Maradona e il Milan delle meraviglie esistevano solo sfide epiche e dall’adrenalina che scorreva a fiumi.
Il Milan arriva a Napoli acciaccato, con un reparto offensivo molto ridimensionato e soprattutto senza Ibrahimovic, leader indiscusso dell’ultimo campionato, ma privo anche di Robinho e del sempiterno Inzaghi. Il centrocampo non sembra vivere momenti migliori, fuori capitan Ambrosini, uno stop che pesa come un macigno il suo, senza Gattuso e Flamini e con Prince Boateng che difficilmente potrà recuperare. Allora spazio al Professor Seedorf, Van Bommel e Nocerino che probabilmente vincerà di nuovo la sfida con Aquilani per la mediana. Ma non deve preoccuparsi troppo Alberto, per lui Allegri potrebbe avere in mente un ruolo nuovo, quel trequartista dietro le punte o addirittura in coppia con Cassano dietro Pato.
Anche Emanuelson però si gioca le sue carte e potrebbe essere arrivato il momento di decidere “cosa fare da grande”. La duttilità del giocatore in tempi difficili come questi potrebbe essere l’arma vincente per potersi ricavare più spazio in questo Milan.
Milan che in Champions ha compiuto un miracolo calcistico, come hanno sottolineato in tanti, soprattutto per il modo in cui è stato costruito il pareggio. Due fiammate determinanti, primo e ultimo minuto, che hanno ridimensionato la nomea degli uomini di Guardiola: sempre extraterrestri nel loro modo di giocare, ma dipinti ora con un sorriso.
Il Milan forse si sarà lasciato stordire dal possesso palla catalano, ma ha reagito quando meno se l’aspettava l’avversario: mettendo nel sacco due palloni che diventano talismano del prosieguo di stagione.
Il Milan di Champions ha messo in mostra anche una solida coppia centrale, un Nesta che rispolvera il suo essere campione, accompagnato dall’emergente ma ormai solido Thiago Silva: giocatori che hanno fatto la differenza, arginando le velleità di Messi e compagni, che altrimenti avrebbero dato ben più grattacapi ad Abbiati. L’esperienza di Nesta dunque non si deve discutere, si è ripreso completamente dalla prova opaca di S.Siro: il suo essere campione ancora una volta si è visto nell’occasione più propizia. E con Mexes che sta iniziando il lavoro per il rientro, anche Sandrino nostro potrà prendersi qualche pausa in una stagione ricca di appuntamenti importanti.
Chi dalla Champions è invece rientrato quasi trasfigurato è Antonio Cassano. Il digiuno da questa competizione forse gli ha creato una tensione difficile da gestire, che ha preso il sopravvento sul suo gioco sopraffino. La difesa blaugrana non è certo impeccabile, eppure Antonio ha faticato a trovare le linee in cui inserirsi e muoversi sul manto erboso che tanto fa risaltare le sue estreme qualità. Bloccato da se stesso, non tanto dagli avversari, potrebbe partire dalla panchina contro il Napoli se Allegri deciderà di schierare Pato come unica punta. Ma come già han scritto altri colleghi, il Milan nel suo Dna ha un gioco diverso, anche se il famoso schema ad “albero di Natale” qualche risultato l’aveva anche portato. Ma gli uomini sono cambiati e soprattutto Allegri è abituato ad utilizzare uno schieramento più offensivo, che tanto piace ai vertici di via Turati.
Potrebbe essere l’occasione dell’esordio anche per un giovanissimo El Sharaawy, che scalpita per poter vestire da protagonista  la maglia rossonera. La scorsa stagione a Padova il Faraone l’ha giocata con momenti altalenanti, ma quando Dal Canto ha potuto schierarlo nel suo ruolo congeniale, è diventato dirompente sulla sua fascia, costringendo gli avversari a guardare da molto lontano le sue prodezze (ne sanno qualcosa Pesoli e Pisano, condannati insieme al Varese proprio dalle sue gesta).
Dubbi di formazione dunque per il Milan e Napoli che si è dimostrato avversario preoccupante: potrebbe farcela Lavezzi e Cavani ha tutta l’intenzione di lasciare il segno, per sfregiare il Milan Campione d’Italia.


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