L'ordigno è innescato, si teme una reazione a catena
Siamo ai titoli di coda. Questa volta sembra proprio che l’eroe non sia riuscito a sconfiggere il drago, perché le lame con cui ha combattuto non erano granché affilate, perché a volte il coraggio nulla può di fronte alla potenza avversaria. Ci hanno provato Braida e Galliani a depistare le voci sulla cessione di Thiago Silva, ma senza riuscire nell’intento di essere convincenti. Leonardo e Ancelotti hanno trovato l’asso da calare sul tavolo, quel Paolo Maldini mai richiamato in sede dopo la sua immensa esperienza in rossonero. Thiago Silva, che in molti ormai davano come prossimo capitano del Milan al posto di Ambrosini, si è lasciato incantare da quei soldi che fino a qualche tempo fa sembravano talmente umani e insignificanti per un giocatore come lui, pronto ad essere accolto tra le nubi di immortali.
I sentimenti non ripianano i bilanci in rosso, per quello ci sono sceicchi e montagne di milioni che messe sul piatto della bilancia fanno vacillare anche le convinzioni più forti.
Il Milan torna quindi nel novero delle squadre che devono lottare per tenere stretti i propri gioielli, lo dimostra il recente caso Kakà, rimpianto mai digerito nemmeno dal Presidente Berlusconi. Dal Presidente in molti si aspettano l’ennesima telefonata sull’asse Milano-Parigi, ma al momento la linea appare occupata.
Lo sgomento di queste notizie lascia nell’incredulità i tifosi che contestano la poca chiarezza ai dirigenti rossoneri. Se alla fine della scorsa stagione infatti le dichiarazioni provenienti da via Turati facevano pensare ad un Milan pronto a ripartire in pole position per ritornare sul podio, le trattative delle scorse ore hanno destabilizzato queste convinzioni. La cessione di Thiago Silva viene vissuta come una detonazione nucleare che mina dalle fondamenta la solidità del palazzo e soprattutto si teme una reazione a catena che potrebbe interessare altri big della squadra rossonera. Nella giornata di ieri infatti le dichiarazioni di Cassano dal ritiro azzurro vanno ad acuire lo stato di meditabonda allerta nei confronti del progetto rossonero. Fantantonio infatti si è dichiarato quasi sconcertato sulla vicenda che vede protagonista il perno della difesa rossonera e la dose rincara quando le sue parole si accostano alla reazione che potrebbe avere l’altro top player rossonero che, a tutti gli effetti, ora diventa il totem del Milan. Quell’Ibrahimovic che nelle sue dichiarazioni pre-europeo si era detto preoccupato relativamente alla fattibilità del progetto vincente del Milan proprio in virtù della mancanza di ingenti somme da investire nel mercato. Lo svedese aveva poi allontanato le voci sulla sua possibile partenza, esattamente nel momento in cui si sentiva tutelato dalle parole di Galliani sull’incedibilità del compagno brasiliano. La spina dorsale del Milan ora appare compromessa e si ha il timore che se cadesse la colonna anche il resto dell’organismo potrebbe risentire dei cedimenti strutturali.
Il Milan si trova dunque nella situazione più drammatica degli ultimi anni, con un bilancio da ripianare, con l’assalto delle big europee verso i propri campioni, quasi indifeso e senza corazza di fronte agli eventi che potrebbero precipitare in una situazione desolante in prospettiva futura.
E se anche i ricorsi storici parlano di un Milan vincente come conseguenza di cessioni illustri, è difficile mantenere alta la speranza di poter investire il totale del patrimonio ottenuto da una cessione importante. Ritorna allora a questo punto l’interesse verso la pista che porta agli sceicchi, perché sono in molti ad auspicare una new entry nel reame societario in grado di poter dare nuova linfa a casa Milan. Per ora tutto tace, o almeno non ci sono certezze a cui aggrapparsi. Nel novero delle trattative di mercato rimangono i soliti nomi: su tutti quelli di Acerbi e Astori, che potrebbero tamponare le lacune difensive. Per quanto concerne Silvestre invece l’Inter sembra in vantaggio, anche perché nelle ultime ore gli emissari rossoneri erano impegnati in ben altri lidi, ma Zamparini tuona ribadendo che nessuno riuscirà a sfilare al suo Palermo il gioiellino senza mettere in cassaforte un congruo gruzzolo. Spunta anche il nome del talento verdeoro Dedè, che potrebbe aprire scenari di speranza per il futuro: ma di alternative concrete a Thiago Silva per ora nessuna traccia. Nelle prossime ore, siamo certi, assisteremo allo scatenarsi degli ennesimi tormentoni, con l’unica consapevolezza che per sostituire i migliori al mondo però ci vogliono investimenti ingenti. E il Milan ancora non si è sbilanciato sul da farsi.