Inzaghi pensa all’attacco, ma al Milan manca la solidità in difesa. Ultimi scampoli di mercato con molte idee ma poche risorse
Insomma, siamo punto e a capo. Abbiamo lasciato un Milan che vacillava nel difendere i pali e lo ritroviamo, nonostante gli innesti, allo stesso punto. Bisogna correre ai ripari. La difesa contro il Valencia ha mostrato limiti imbarazzanti. Zapata regala l’assist ad Alcacer per battere Diego Lopez una prima volta, mentre il secondo gol è innescato da un malinteso tra Albertazzi ed El Shaarawy che spiana la strada al raddoppio di Rodrigo. Dal punto di vista dei gol, buona la prestazione di Honda, magistrale la sua punizione che beffa Diego Alves, coperto dalla muraglia umana in area. Un raggio di sole nel buio della restante parte di gara. Il tempo, per Inzaghi, sta per finire, il campionato è alle porte, così come la chiusura del mercato. Per rinforzare la squadra in vista delle gare ufficiali, non è rimasto molto tempo e, a questo punto, le idee per i possibili colpi sembrano essere distanti anni luce dalle reali necessità. Il reparto offensivo ha ritrovato un ottimo El Shaarawy, che dal primo minuto ha dettato i ritmi delle offensive rossonere. Pazzini è l’unica alternativa a Balotelli nel ruolo di punta centrale, complice anche l’assenza di Niang, sul quale però non c’è la certezza di poter fare affidamento. Il Milan è ancora una squadra in costruzione. Inzaghi a margine della gara sottolinea come lo stato della squadra sia in crescita, il gioco comincia a farsi più fluido e denota la propensione offensiva. Lo dimostra anche il numero di corner battuti dalla formazione rossonera. Ma non può bastare. L’appuntamento in campionato con la Lazio si avvicina e l’ultimo vero test a disposizione dell’allenatore rossonero è rappresentato dal trofeo Tim. Permangono le incognite sui prossimi colpi di mercato. Abbandonata la pista che portava a Cerci, visto che Cairo non ha intenzione di privarsi dell’attaccante abbassando le proprie pretese, il Milan vira su altri nomi. Tra questi riappare quello di Pandev, emarginato dal progetto Napoli, con un ingaggio non impossibile ed un contratto in scadenza. Non si abbandona l’ipotesi Douglas Costa mentre Lavezzi assomiglia più ad uno specchietto per le allodole che ad una trattativa realmente percorribile. Ma come sottolineavo poc’anzi, i problemi del Milan non sono riconducibili alla fase offensiva, o almeno non solo. Inzaghi dovrà selezionare gli interpreti che dovranno garantire la sicurezza davanti ai pali di Diego Lopez e trovare quell’equilibrio in grado di supportare la squadra con continuità nel corso del campionato. L’assenza degli impegni europei regala al tecnico rossonero la possibilità di lavorare con il gruppo in maniera metodica, nella speranza di raggiungere un livello almeno accettabile per evitare il baratro. Diamo tempo a Inzaghi di inculcare nei suoi giocatori la sua idea di Milan e lasciamo che Galliani possa stupirci con qualche innesto mirato nei settori nevralgici. Mentre sulle doti del tecnico rossonero non nutro dubbi, il tempo sarà testimone dei progressi, lo stesso non posso dire per ciò che riguarda i reali margini di manovra nell’ultimo scampolo del mercato estivo. Non per la capacità dei dirigenti rossoneri, ma per la mancanza di risorse che ormai è il leit motiv delle ultime campagne acquisti rossonere.