Idee e consigli, Berlusconi visita il suo Milan, senza bad boy e con un nuovo dna
Silvio Berlusconi a Milanello, di nuovo. Per il terzo venerdì di fila il presidente del Milan è atterrato nel centro sportivo rossonero, ha parlato a tutti (staff compreso) e fatto sentire la sua vicinanza alla squadra. Di questi tempi, è già una notizia. C’era chi lo dipingeva disamorato e disinteressato, pronto a vendere e passare la mano. La sensazione è che stia invece ricostruendo un Milan nuovo, auto-sostenibile ma comunque competitivo. E in questo senso il sostanziale pareggio di bilancio cui è destinato il club nel 2014 è un ottimo segnale: con i debiti non si può ricostruire, attrarre investitori, costruire stadi, strutture ecc. Non si può fare grande il Milan, insomma. Il ritorno fra i grandi club d’Europa sarà lastricato di difficoltà e la strada sarà lunga. Sarà un progetto a medio-lungo termine, nessuno si faccia illusioni. L’Italia e il suo bistrattato campionato sarà invece più abbordabile e a portata di mano. Il Milan partirà da qui. Non è il massimo, ma è quello che passa il convento. Un tempo Berlusconi atterrava a Milanello annunciando grandi colpi e portando immensi campioni, oggi ci si deve accontentare di ‘un’aria nuova’, ‘facce pulite’, ‘un ritrovato entusiasmo’. Quello che Inzaghi ha da vendere. SuperPippo piace molto a Berlusconi perchè impersona il nuovo corso: dna rossonero, idee chiare, grande ambizione e caparbietà. E’ chiaro che poi il tutto dovrà essere innaffiato da vittorie, bel gioco e sessioni di mercato all’altezza. Per ora gli arrivi di Torres, Bonaventura e Van Ginkel convincono tutti. L’ex Cavaliere stravede per lo spagnolo, ma apprezza anche il carattere, la disciplina e il talento di Bonaventura, uno alla Donadoni, guarda caso primo vero acquisto dell’era Berlusconi. Van Ginkel è ad oggi un oggetto misterioso, ma avrà tempo e spazio per farsi conoscere. Già, il tempo. Quello risana ferite poco piacevoli: l’addio di Cristante non è stato affatto preso bene dalla tifoseria, ma in rampa di lancio ci sono nuovi talenti: Modic, Mastour, Mastalli, Tamas, Locatelli. Tutti chiamati a ringiovanire la squadra e far dimenticare una plusvalenza che per il momento fa felice solo le casse rossonere. La meglio gioventù arriverà, per ora ci si dovrà accontentare di un Milan esperto, smaliziato e molto duttile. L’arrivo di Bonaventura permetterà infatti di cambiare spesso modulo: il 4-3-3, certo, ma anche il 4-4-2 e il 4-2-3-1. I sette giocatori d’attacco troveranno grande spazio. Là davanti ci sarà da divertirsi. Quello che poi sperano anche i tifosi..