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Ibra, Guardiola e quella stretta di mano che il mondo attende.

di Giulia Polloli
Milan contro Barcellona. Ibrahimovic contro Guardiola. Uomini contro marziani a sentire i più. Una gara che non sarà decisiva per il futuro cammino in Champions, entrambe ormai qualificate, Milan e Barcellona giocheranno per la gloria. Perché è inutile negarlo, queste sfide racchiudono emozioni, motivazioni, rivincite, conferme anche. Il Barcellona, è lapalissiano, è la squadra che in questo momento stupisce di più. Veder giocare gli uomini di Guardiola nel campionato Spagnolo, catalizza l'attenzione anche dei tifosi meno appassionati, riempie l'etere di spettatori che nel vedere la maglia blaugrana si incollano letteralmente al televisore in attesa delle magie di Messi e compagni, vera corazzata abituata a vincere e a far divertire con un calcio veloce, dinamico, spettacolare sotto ogni punto di vista. La stessa squadra però, nel suo stadio a Barcellona, contro il Milan, ha cambiato aspetto. Ha cercato nel possesso palla l'arma per destabilizzare Pato e compagni che però avevano già colpito a freddo i marziani agli ordini di Pep e hanno chiuso la gara con un colpo di coda che solo il Diavolo poteva mettere in atto. Ora siamo in attesa del secondo tempo di un film che non appare assolutamente dal finale scontato. Giocare a S.Siro questa sera vuol dire entrare nella storia. Perché Milan e Barcellona si sfideranno all'ultima goccia di sudore solo per divenire immortali. Il dono dell'immortalità è però pesante da portarsi addosso e, in questo momento, nel panorama mondiale, il Barcellona parte avvantaggiato sul Milan. Lo fa grazie alle magie di Messi, lo fa grazie alla semplicità con cui quegli undici uomini in campo sembrano solo divertirsi tirando calci al pallone. Ma questa volta anche gli immortali dovranno scendere dall'Olimpo e misurarsi con gli eroi di mille battaglie, con la squadra che Allegri ha sapientemente plasmato, sapiente demiurgo, anche per questa occasione. Ci sarà Ibrahimovic, vero totem rossonero e di certo catalizzatore dell'attenzione mediatica che ruota attorno a questa partita. L'uscita del suo libro a ridosso dell'incontro contro gli ex compagni, le sue parole al vetriolo nei confronti di Guardiola, ma non solo, il suo mettersi a nudo prima di questa sfida, volente o nolente questo è ciò che ci aspettiamo, fa si che i nostri occhi vengano puntati ininterrottamente su ogni suo gesto, ogni suo guizzo, ogni sua singola espressione. Inutile negarlo, ovviamente, Milan - Barcellona non sarà solo la partita di Ibrahimovic, ma ci saranno obiettivi puntati solo ed esclusivamente su di lui e sul momento in cui lo svedese e il suo ex allenatore si incroceranno. Devo anche ammettere che credo nelle parole di Guardiola, che mi è sembrato particolarmente sereno a riguardo. Ma di certo sul campo il tecnico che più ha stupito per il gioco che fa esprimere alle sue squadre, avrà pensato ad ogni dettaglio per rendere nullo quello che lui stesso ha dichiarato " un grande giocatore". Poi non importa se tra loro sono scoppiate scintille o se tutto finirà all'insegna del "volemose bene", sarà appunto il campo a decidere le sorti del duello, che da mediatico si trasformerà in sportivo. Milan - Barcellona però non sarà solo Ibrahimovic. La partita servirà, come detto poc'anzi, a dare delle conferme. Quella più attesa è legata al nome di Pato. Rientrato con il piglio del vincitore al "Franchi" di Firenze, dopo aver colpito un palo, dopo essersi procurato un rigore mai fischiato, ora il giovane e talentuoso verdeoro dovrà confermare il suo stato di forma, ma soprattutto dovrà ribadire il suo essere campione, il suo essere giocatore determinante, in poche parole: uomo da Milan. Per far questo dovrà essere parte di un meccanismo perfetto, dove devono sparire le primedonne, dove gli undici scelti da Allegri per solcare quel campo dovranno sembrare un corpo unico, dar vita a movimenti sinuosi e soprattutto sorprendere gli avversari. L'effetto sorpresa sarà fondamentale negli equilibri della gara. Ci vorrà spregiudicatezza nella manovra, ci vorrà forse anche un po' di sana incoscienza, di voglia di divertirsi e far divertire, liberati dall'obbligo dei tre punti per la classifica. Ecco perché quella di questa sera sarà una sfida epica. La leggerezza d'animo nell'essere già qualificati metterà di fronte due squadre che vorranno stupire, che vorranno fronteggiarsi colpo su colpo, che vorranno far divertire quello stadio straripante in ogni ordine di posti e pronto ad applaudire le prodezze di ognuno dei ventidue uomini in campo. Una prestazione che ognuno potrà dedicare agli affetti più cari, ma che sicuramente il Milan vorrà rendere perfetta in onore di quei giocatori che dovranno vedere, loro malgrado, la partita da fuori. E un nome su tutti, non me ne voglia nessuno, è quello di Cassano. Il suo abbraccio con Ibrahimovic è ancora di fronte ai miei occhi e sono certa che in campo, insieme a Zlatan, ci sarà anche tutto il cuore di Cassano.
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