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Ibra: è tempo di sconti? E Pato potrebbe tornare a trascinare tra le stelle il Milan

di Giulia Polloli
Giulia Polloli

Prosegue il lento avvicinamento alla sfida più sentita dell’anno. Una partita che in molti hanno definito sfida-scudetto, con il Milan provvisoriamente in testa alla classifica, in attesa che la Juventus disputi il recupero. Psicologicamente è forse un vantaggio, quello di poter guardare tutti da lassù, con la consapevolezza che sul tuo campo potresti confermare i risultati di una lunga rincorsa.
Un Milan rinato dopo la partita di Champions contro l’Arsenal, ma che già a Udine aveva dato interessanti segnali di rinascita psicofisica confermati anche a Cesena, per una tripletta definita “all black” che si distingue per la rete da rapina pura di Muntari e per il capolavoro di Emanuelson, alla prima marcatura stagionale. La prestazione dell’olandese ha acceso una speranza forte per il suo prossimo futuro nella stagione rossonera. Ha tentennato dall’inizio del campionato, ma al momento del bisogno è sceso in campo con tecnica e soprattutto umiltà, mettendosi a completa disposizione dei compagni, complice anche la reiterata consapevolezza di mister Allegri di avere tra le mani un giocatore completamente ritrovato. Soprattutto utile dopo l’infortunio di Seedorf e il nuovo stop di Boateng. Ancora nessun riscontro certo sull’entità delle problematiche del trequartista titolare, ma sembra sempre più flebile la possibilità di rivederlo in campo contro la Juventus. E quale esordio migliore per Muntari, dato per “morto” dopo l’esperienza nerazzurra, ma autore di una prestazione maiuscola, fisica e tecnica insieme. L’uomo in più che il Milan non sapeva di poter trovare già dalla sua prima apparizione. E poi Pato, che si sta allenando senza troppi problemi e dato per papabile come trascinatore, ruolo che di solito riveste Ibrahimovic.  Già, perché solo giovedì si saprà qualche cosa sul ricorso del Milan alle tre giornate di squalifica inflitte allo svedese. I pareri e le sensazioni sono discordanti. Il Milan aspetta trepidante, ma qualcuno paragona la questione ad una richiesta di sconto sull’acquisto alla vigilia di Natale: è più facile aspettare i saldi.
E allora si pensa all’alternativa e ad oggi la coppia d’attacco sembra possa essere composta da Pato e Robinho. Entrambi hanno già dimostrato il loro valore e soprattutto il loro peso proprio quando al Milan mancava il consueto punto di riferimento. Anzi a ben vedere, paradossalmente, senza Ibrahimovic il Milan sembra diventare indecifrabile per le difese avversarie. E lo dimostrano le tre reti di Cesena.
Ma, senza nulla togliere alla squadra ora allenata da Beretta, il Milan sabato affronterà la squadra più in forma del campionato,ancora imbattuta e con un Andrea Pirlo valore aggiunto che ancora una volta a S.Siro cercherà di lasciare la sua personale impronta. La Juventus gioca un calcio veloce, dinamico e soprattutto orchestrato dal miglior mediano italiano, che tra l’altro conosce a memoria i movimenti rossoneri. La sfida di Tim Cup aveva messo in rilievo i limiti di un Milan opaco, che sembrava aver perso la cognizione della sua reale potenza, che sembrava non ricordare più come si gioca a calcio. E Conte ha sfruttato completamente lo stato di stordimento dei rossoneri per imporsi. Ma dopo poche settimane lo stato di forma dei rossoneri è cambiato.
In un S.Siro che si preannuncia gremito in ogni ordine di posti, Diavolo e Vecchia Signora si sfideranno all’ultimo tocco, all’ultimo minuto, con la consapevolezza che i tre punti potrebbero risultare poi determinanti nel conto finale. Perché per vincerlo lo scudetto quest’anno ci vorranno ancora più punti, ancora più vittorie e soprattutto il Milan deve sfatare il tabù di non riuscire ad essere incisivo con le grandi. Se il vento è cambiato lo dirà solo il campo, alla fine, giudice dalle sentenze inappellabili. Ma di certo, per approdare in lidi più sicuri prima che la tempesta li raggiunga, i rossoneri dovranno spiegare le vele e navigare con il vento in poppa.


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