I nomi accostati al Milan sono tanti, ma se alla fine arrivasse qualcuno che non e' mai stato nominato?
Ibra è ufficialmente andato, adesso il Milan deve pensare al futuro. Per ora solo piacevoli chiaccherate, con l'agente di Tevez (ormai un amico), con il procuratore di Dzeko e con quello di Damiao (Vinicius Prates: “Incontro conoscitivo” ha dichiarato alla fine dell'incontro), l'ultimo ad aver visitato la sede di via Turati. Il dopo-Zlatan non sarà certo una passeggiata per i rossoneri, come non sarà facile trovare un suo degno erede. Quella dello svedese è una maglia pesante, una figura ingombrante, dura da far dimenticare. Ma la dirigenza milanese è riuscita a far “dimenticare” gente del calibro di Andriy Shevchenko e Ricardo Kakà. È vero, dopo aver venduto il “bimbo d'oro”, il club ha avuto qualche difficoltà, ma è riuscito a rialzarsi, a tornare grande e a vincere anche qualcosa (lo scudetto della stagione 2010-2011). I candidati per sostituire Ibra sono al momento tre: Dzeko, Tevez e Damiao. In questi giorni l'agente del bosniaco aveva dichiarato che c'erano alte possibilità che il centravanti andasse al Milan, addirittura per il 70%. Prontamente, però, è arrivata la smentita del Manchester City: "Il club non conosce il signor Susic - ha detto la società campione d'Inghilterra - e non gli ha dato il mandato per trattare la cessione di Dzeko, che rimane un giocatore del Manchester City”. È il gioco delle parti si sa, i soliti giochetti delle società, sta di fatto che il Milan deve decidere al più presto l'erede di Zlatan, anche per provare a dare un po' di serenità ai tifosi. Il mercato del 'Diavolo' è solo all'inizio, perchè la dirigenza ha più di un obbiettivo. Bisogna colmare il buco lasciato dal centrale più forte del mondo in difesa, bisognerebbe rinforzare il centrocampo e sistemare l'attacco. Astori, che a quanto pare, piace molto ad Allegri, è stato dichiarato incedibile (almeno per la prossima stagione) dal suo presidente Cellino; occhi puntati anche su Serdar Tasci, promettente difensore dello Stoccarda, centrale potente e tecnico di 25 anni. Poi, c'è sempre Rolando, difensore del Porto e della nazionale Portoghese, anni 26. Il centrale, che piace a molti club europei, è un giocatore molto abile nella marcatura e piuttosto agile nonostante la stazza. Come detto in precedenza, quando si parla di Milan, i nomi che si fanno sono sempre tanti, ma se alla fine arrivasse veramente qualcuno che non è mai stato nominato, qualcuno che nessuno si aspetta e con il quale il club sta lavorando “di nascosto”, proprio come ha detto il sempre informato Mino Raiola?