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I dubbi sulle scelte di Allegri: quanto mancherà Superpippo?

di Gaia Brunelli

È venuto il momento di cominciare a fare sul serio. La sfida di Champions League contro il Viktoria Plzen sarà tutt'altro che agevole. È una squadra umile e conscia dei propri limiti e, con ogni probabilità, baserà sulla fisicità e sulla corsa la propria strategia sovversiva. Ecco perché al Milan sarebbe servito Pippo Inzaghi. Non perché Cassano sarà l'unico attaccante. Non perché Ibra ha appena ripreso ad allenarsi con il gruppo. Non perché in campo non si è ancora visto Robinho. E neppure perché Pato ha ancora una volta dimostrato di essere un talento di cristallo. Nessuno di questi motivi può davvero spiegare perché mancherà così tanto Superpippo. Solo lui è capace di decidere le sfide chiuse, solo lui può dare quella parvenza di pericolosità anche quando gli avversari giocano in 11 dentro la loro metà campo (e così sarà presumibilmente domani sera). Pippo Inzaghi mancherà perché è unico in quel ruolo, non per rimpiazzare altri. Le scelte di Massimiliano Allegri quest'anno sono state drastiche. Non ha spinto per tenere Pirlo e non ha inserito Inzaghi in lista Champions. A oggi rimane qualche perplessità sul mediano ora alla Juve, ma francamente resta difficile da capire l'esclusione di Superpippo. Mi auguro naturalmente di venir smentita domani sera e, soprattutto, spero che la partita si sblocchi facilmente. Temo che non sarà così e a quel punto San Siro non si dispererà per l'infortunio di Robinho, o quello di Pato, ma innalzerà un grido per far segnare Superpippo... almeno virtualmente.


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