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Galliani promette un centrocampista? Si scalda Diarra. Il futuro della Lega di serie A appare contraddittorio

di Giulia Polloli

Lo stato di immobilismo strategico che sembrava dover contraddistinguere il Milan in questo calciomercato è stato spazzato via dalla messa a segno di due importanti colpi di mercato. Nessun nome di grido, per carità, sarebbe altresì troppo presto, ma Galliani sembra aver trovato la soluzione ideale ai problemi insorti dopo l’addio di Nesta e l’infortunio di Muntari. Per riempire la voragine difensiva lasciata dall’addio di Nesta arriva in maglia rossonera Acerbi, che solo in transito a Genova dopo l’esperienza al Chievo realizza il sogno di vestire la maglia per cui ha sempre tifato da bambino. L’infortunio di Muntari invece, che ha stupito Galliani e che forse lascia l’amaro in bocca alla società di via Turati, ha favorito l’arrivo in rossonero di Kevin Constant, che seppur a Genova è stato quasi una meteora, era già da tempo ben inciso sul taccuino dei desiderata del Milan per caratteristiche e doti tecniche. Solo il campo potrà vagliare la reale bontà degli acquisti, solo il campo ancora una volta potrà dirci se il Milan si troverà a rimpiangere, soprattutto, l’addio di Nesta, ma i nuovi arrivati promettono faville. Galliani poi non si ferma e dichiara che i movimenti del mercato rossonero saranno convogliati su un giocatore che possa rinfoltire e dare spessore al centrocampo. Il nome che più di tutti sembra essere quello del papabile è quello di Diarra, che al Real Madrid non ha trovato e tutt’ora sembra non ottenere la fiducia di Mourinho. L’uscita anzitempo della Svezia dalla competizione europea ha concesso a Ibrahimovic invece un po’ di relax, che lo svedese sfrutterà in giornate di caccia e pesca nell’isola che si è comperato e che di certo lo vedrà scorazzare in libertà, lontano da occhi indiscreti, lontano soprattutto dai rumors di mercato che fino a qualche giorno fa lo avevano coinvolto. B Nessun giorno di vacanza ancora per Cassano, che dal ritiro nazionale sembra sempre più strizzare l’occhio alla Sampdoria, con dichiarazioni che hanno provocato lo sgomento nei cuori rossoneri. Eppure al suo arrivo a Milanello Fantantonio aveva dichiarato di essere arrivato alla sua destinazione finale, il Milan, la squadra più titolata al mondo, che l’ha accolto a braccia aperte e che l’ha rimesso in gioco anche per un posto in Nazionale. Forse tutto questo tam tam mediatico è studiato, forse le sue dichiarazioni servono ad allontanare gli spettri di un passato travagliato, di certo qualche dubbio sul suo futuro lo fanno venire a molti.
In attesa di vederlo competere con la nazionale verderoro, dal Brasile arrivano notizie confortanti sullo stato di salute di Pato, che potrebbe essere una volta per tutte l’ago della bilancia dei sogni di gloria rossoneri. Il giovane attaccante infatti, reduce da una stagione difficile e pesante dal punto di vista degli infortuni, se davvero avesse trovato l’equilibrio fisico potrebbe rivelarsi il vero punto di forza del mercato rossonero.
E mentre impazza il calciomercato, mentre si sprecano i pronostici per il cammino azzurro nell’Europeo, mentre l’attenzione è rivolta ad addii eccellenti e alla risoluzione delle comproprietà con scadenza nella giornata di ieri, la mia attenzione è però stata catturata da alcune considerazioni circa il futuro della Lega di serie A. I retroscena svelati da Gazzetta dipingono un ambiente “compassato”, alla ricerca della miglior comparsa per il ruolo di Presidente. Il termine comparsa potrebbe sembrare forte, sfrontato, provocatorio, addirittura vicino al limite dell’irreale. Come può essere paragonato alla comparsa, meglio se poco parlante, il ruolo di vertice dell’organizzazione calcistica italiana? Però l’articolo descrive una situazione quasi irreale del nostro calcio di serie A, dove sembra che da padrone la facciano gli interessi delle singolarità e non il bene collettivo del movimento calcistico, patrimonio comune di chiunque ami questo sport oltre che vessillo da ergere alto di fronte alle altre realtà europee. Di fronte a questa situazione, che si avvicina secondo alcuni ad un dato di fatto oggettivo, la mia attenzione è stata catalizzata ancora una volta da un articolo che sembra andare in controtendenza: il direttore di calciomercato.com parla di un rapporto confidenziale che sembra possa stravolgere la dinamica organizzativa della nostra Lega, rendendola competitor di tutto rispetto nei confronti di Bundesliga, Liga Spagnola e Premier League. La disamina del direttore si sofferma su alcuni aspetti che forse in molti danno per scontati, quali la gestione dei marchi, la possibilità di poter avere un grosso ritorno economico dall’ambito delle scommesse sportive che, citando testualmente: “se i club di serie A gestissero direttamente le scommesse legali, potrebbero incassare un miliardo di euro all’anno, tanto quanto le società incassano dai diritti televisivi”. Il rapporto confidenziale di cui si parla nell’articolo sembra dunque poter essere innovativo a tutto tondo, un buon modo dunque per restaurare i palazzi del calcio e ridare nuova linfa vitale a tutto il movimento. Dunque siamo di fronte all’amletica domanda: rimanere fossilizzati in una situazione calcistica che potrebbe dar la sensazione di implodere in qualsiasi momento oppure sposare un rinnovamento? Nella stanza dei bottoni forse qualcuno sta già decidendo, di certo le informazioni che trapelano sono fortemente contraddittorie.


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