Dopo la serataccia, resta il mercato per sognare. Milan, spendi bene!
Galliani consola Ibra. Questa l'immagine del post derby con scudetto alla Juve. Insomma, per un tifoso milanista, il peggio del peggio. In realtà non dev'essere stata una serata di enorme gioia nemmeno per gli interisti tutto sommato: tornando a casa da San Siro per le strade di Milano c'erano caroselli di tifosi juventini che hanno un po' impedito ai nerazzurri di godersi del tutto la vittoria. Per non parlare poi della prossima polemica sulle stelle da mettere sulla maglia! Quanti sono gli scudetti? 28 o 30? Perché non facciamo 29 e ci veniamo incontro come si suol fare nelle migliori trattative di mercato? Non aggiungo altro se non che a volte accettare un verdetto non significa perdere, anzi. Non vale solo per la Juve. Il Milan dovrà farsene una ragione. Ha vinto la squadra più costante e più in forma. Se, però, dovessi dare una percentuale direi che il 70% di questo secondo posto è dovuto agli infortuni e agli episodi contrari. Il 30% è da attribuire ai giocatori e staff tecnico sia a livello individuale sia globale di squadra. Gli anni scorsi la Juve aveva almeno un infortunato a partita e la colpa era dell'umidità di Vinovo. Quest'anno sono stati tutti bene eppure l'umidità di Vinovo c'era comunque. È questione di destino. Ci sono stagioni sfortunate e questa lo è stata per il Milan. E meno male che c'è stato un super Ibra perché altrimenti i rossoneri rischiavano di arrivare settimi come le ultime stagioni bianconere. L'Inter che atleticamente è stata meglio, non è riuscita a lottare per lo scudetto! Qualunque altra squadra italiana o europea con 14 infortunati non avrebbe fatto meglio del Milan che per questo motivo non va affondato. Come detto, accettare non significa arrendersi. Di sicuro però colui che non lesina verità, ha ancora una volta espresso un concetto sacrosanto. "Voglio un progetto di grande Milan", ha detto Ibra. Giusto che sia così, altrimenti tutti gli sforzi vengono resi vani. Acerbi, Montolivo e Traoré non possono bastare. Ottimi innesti ma ci vogliono i campioni. I soldi vanno spesi per il duttile Bale e per un buon centrocampista. Asamoah ad esempio, senza andare lontano. In attacco non c'è molto da cambiare. Certo se Galliani riuscisse nel magheggio di scambiare Pato con Tevez non sarebbe una cattiva mossa, ma altrimenti è giusto continuare a puntare sul Papero, sperando guarisca presto. Il club di via Turati deve muoversi subito e con delle certezze: spendere bene per tornare a vincere.