Dal rinnovo agli errori nel derby... Emanuelson dall'inizio e il Faraone troppo tardi. Ma perché?
La formazione titolare schierata nel derby ha dell'incredibile. Nessuno ci credeva: Emanuelson dal primo minuto??? Ebbene sì. Ma non è evidente a tutti che l'olandese non riesca a svoltare nella sua avventura al Milan? Non tenta mai la giocata e fa solo il compitino. E allora a cosa serve? Soprattutto visto che da trequartista dovrebbe fare da collante tra il centrocampo e l'attacco. E, invece, il suo impatto sulla partita è equivalso a zero. Sapete quando ha giocato bene e con una certa scioltezza? Sul 2-0 contro l'Atalanta, quindi a risultato già acquisito. Detto questo come si fa a pensare che possa incidere proprio in un derby? Appurato poi che Boateng da mediano è totalmente sprecato (aspetto emerso spesso e ancor di più nella partita proprio contro l'Atalanta), perché non schierare Ambrosini in mediana? Risposta: perché giustamente Allegri non se l'è sentita (dopo quello che successe nel primo tempo di Lecce) di mettere ancora insieme il capitano e Van Bommel. Su questo concetto siamo d'accordo, ma non è che il centrocampo dell'Inter sia composto da giovanotti che basano il loro gioco sulla velocità, quindi Ambrosini avrebbe potuto anche non nuocere, soprattutto perché avrebbe potuto sfruttare la sua esperienza e poi perché avrebbe così consentito l'avanzamento del Boa. Ma anche nell'eventualità in cui l'idea Ambrosini potesse risultare troppo rischiosa, la domanda (e qui torniamo al tema iniziale) è: perché Emanuelson e non Robinho? Giuro che a questa non so rispondere nemmeno io. E aggiungo. Ma durante gli allenamenti non è facile accorgersi di chi è in forma e chi no? Il Faraone è entrato e in due minuti ha creato due palle gol! È del '92 ma, a differenza di altri, lui tenta la giocata, ci prova e si diverte. E allora diciamolo che Pato doveva essere titolare e a malincuore è stato sostituito, perché se non lo si dice si rischia di dare colpe alle persone sbagliate. El Sharaawy sta bene, ha voglia e bisogno di dimostrare di poter stare nel Milan. In pochi minuti in campo ha fatto molto più di altri. Molto molto molto di più.