Con Montolivo e Cassano le "notti magiche" si tingono di rossonero. E se Balotelli potesse avverare il suo sogno?
Caronte ci ha caricati tutti sulla sua barcaccia, non ha nemmeno voluto l’obolo, che consentiva alle anime di arrivare a destinazione senza vagare senza sosta sul nebbioso Acheronte. Eppure in questo clima degno dell’inferno dantesco arrivano dei venti freschi direttamente dalle sedi dell’Europeo. La nazionale di Prandelli che ha riempito le piazze di tutta Italia, quella che tutti chiamano l’Italjuve, per la consistente presenza di giocatori dalla casacca bianconera, nella sfida contro la Germania si è tinta anche di colori rossoneri. La prestazione magistrale di Montolivo e l’estro di Cassano nostro hanno regalato ai tifosi milanisti un motivo in più per ci esultare. Anche se la maglia azzurra annulla le barriere, l’orgoglio di club viene fuori proprio quando i singoli protagonisti si distinguono per le prodezze in campo. I due gol di Balotelli sono stati innescati dai tocchi sopraffini di due giocatori le cui qualità sono state bistrattate per troppo tempo. Mi spiego. Che Cassano fosse un campione, fa parte dell’assodato immaginario collettivo. La storia e la carriera burrascosa del talento di Bari vecchia fanno emergere le cristalline qualità calcistiche. Non ci si stupisce dunque nel vedere l’invenzione a bordo area che consente a Balotelli di tramutarsi in ariete sul pallone, andando a gonfiare la rete tedesca che poi fa esplodere il mondo calcistico, e non solo, italiano. Cassano dunque ritorna sull’altare italiano insieme agli illustri colleghi che con onore vestono la casacca azzurra. D’altronde Prandelli ha dimostrato di saper fare delle scelte congrue per la sua rosa, nonostante le critiche pre-europeo. Montolivo invece ha un percorso diverso. Dopo l’ultimo anno a Firenze, da separato in casa, qualcuno storceva il naso all’idea che potesse essere inserito nel novero dei grandi acquisti rossoneri stagionali. Ma sono bastate le illuminanti prestazioni in azzurro a riconfermarne il valore. Galliani dunque può dormire sonni tranquilli, il suo colpo ha già catturato l’attenzione mediatica che meritava.
Si parla poi in maniera incessante dell’interesse del Milan per Balzaretti. Ancora una volta è il contesto europeo a confermare la bontà dell’idea di poter far vestire la maglia del diavolo al giocatore del Palermo, anche se il buon Zamparini sembra aver chiuso il portone che porta alle segrete rosanero, senza aver consegnato le chiavi a Galliani e compagnia.
Lo statuario Balotelli poi, bistrattato, criticato, che mostra fiero il petto di fronte al raddoppio made in Italy torna prepotentemente nei sogni di gloria rossoneri. Che l’operazione possa essere difficile, rischiosa, economicamente surreale lo si sa da tempo. Ma la miccia è stata innescata e in molti si aspettano che prima o poi il sogno di SuperMario di poter vestire la maglia del cuore possa avverarsi. Il Milan rimane però impegnato a trovare il degno sostituto a van Bommel per il centrocampo. Le sirene portano in direzione Diarra, identificato come il sostituto più pregnante per la mediana rossonera, ma il sondaggio popolare innescato dal nostro portale individua in Strootman il candidato più votato. Il giovane, che ha già raccolto il plebiscito olandese come sostituto del generale in patria, sembra esser stato investito di quest’onere anche per ciò che concerne un ipotetico futuro rossonero: ai posteri l’ardua sentenza.
E’ scoppiato nuovamente anche il tormentone relativo ai top player di via Turati. Thiago Silva, dopo l’offerta faraonica ricevuta dal PSG rimescola le carte in tavola. Seppur felice di poter essere inserito nel novero dei possibili capitan futuro rossoneri, sembra voglia sfruttare la mano vincente per far saltare il banco. Le sue richieste di adeguamento dell’ingaggio hanno fatto caracollare Galliani, che sentendosi sbriciolare il terreno sotto ai piedi cerca di rimanere in equilibrio con le sue convinzioni, consapevole però che il rischio di perdere sempre più terreno è altissimo. Mino Raiola dal canto suo non accenna a dare conferme circa il futuro di Ibrahimovic, mettendo altra carne al fuoco del braciere infernale che sta scoppiettando davanti agli occhi attoniti di Adriano nostro. Da parte sua, non troppi giorni fa, Ibra aveva confermato la sua volontà di onorare il contratto con il Milan, ma di fronte alle ultime dichiarazioni regna il silenzio più assoluto. E ora in un contesto quasi demoniaco le sirene stanno strillando in direzione Robinho. La questione qui è più intricata. Sull’altare che potrebbe portare Tevez al Milan sembra essere il brasiliano la vittima sacrificale prestabilita. Il sogno di portare l’apache a Milanello non è mai tramontato, nemmeno quando Mancini ne ha fatto il vessillo della vittoria del City. Questa volta però non dobbiamo attenderci trattative conclamate o foto di rito: solo le strategie diaboliche del mago Galliani potranno riuscire ad essere convincenti e interessanti per questo nuovo ipotetico approdo.
Ora non ci resta che tornare davanti ai teleschermi. Domani la nostra Italia si gioca la finale, insperata, di questi appassionanti Europei. In gioco non c’è solo una coppa da alzare, ma l’onore di una nazione. La vittoria contro la Germania l’ha dimostrato. La piccola Italia ha scatenato un vortice di emozioni sconfinate, chissà mai che un risultato positivo possa davvero essere il punto di ripartenza di una intera nazione. E Prandelli diventerebbe l’eroe silenzioso simbolo per eccellenza della nostra italianità silenziosa, quella che è capace di gioire e ripartire, nonostante tutto sembri remare contro.