Con Berlusconi saranno fuochi d'artificio?
Quando il campionato si ferma, come in questo caso per l’impegno dei nostri campioni nelle rispettive nazionali, capita di sentirsi per certi versi un po’ orfani.
Eppure c’è qualcosa che non si ferma mai: sono le correnti del calciomercato, ormai senza stagione, che si impossessano di ogni nostro pensiero anche durante il normale svolgimento dei campionati.
Perché basta veramente poco ora per pensare ad acquisti o cessioni: basta la giornata no di un campione per vederlo virtualmente in partenza e al suo posto è pronta tutta una schiera di nomi di papabili che sicuramente sanno far meglio.
E così ci si barcamena tra voci, sussurri, parole scappate ai dirigenti e interpretate secondo canoni più o meno freudiani per cercare di arrivare alla certezza matematica sui nuovi arrivi.
Opinioni, scommesse, statistiche. E si sa, a differenza della matematica la statistica non è una scienza esatta, soprattutto perché cambiando la rilevanza di certi fattori il risultato cambia… eccome se cambia!
Prendiamo ad esempio l’assidua voce che vuole l’arrivo al Milan di Drogba. I fattori che potrebbero determinare l’operazione di mercato tra Milan e Chelsea sono fondamentalmente due. In primis bisognerà attendere le prossime due gare di Champions League: se Drogba non venisse schierato dal Chelsea, allora sarebbe davvero un boccone prelibato per la corte di Allegri, che va alla ricerca di uomini utilizzabili in Europa. La Champions, e non è un segreto, rimane l’obiettivo prestigioso a cui punta il Milan. Ma v’è anche un altro fattore da non sottovalutare: il reale interesse di Drogba per la maglia rossonera. In questi termini. La motivazione a vestire rossonero dovrebbe portare il giocatore ad autoridursi lo stipendio, prova d’amore verso una squadra che dunque sarebbe libera di investire soprattutto sulla sua età anagrafica. Perché sulle doti calcistiche di Drogba non ci sono assolutamente dubbi.
Quindi in questo caso, ecco determinata l’entità delle variabili ed ecco spiegato il motivo per cui a volte si può fallire un pronostico, percorrendo una pista che voi viene immediatamente bloccata dagli eventi.
Se invece dovessimo approcciarci su base statistica al nome di Maxi Lopez, tutto sembrerebbe molto più semplice. Abbiamo una dichiarazione di stima di Galliani, una sorta di via libera messa in atto dal presidente Pulvirenti, le dichiarazioni che arrivano da più parti sul giocatore, definito “da Milan”. Ma allora come mai Montella lo tiene in panchina? Come mai lo stesso Pulvirenti se ne vuole liberare senza troppi indugi? La risposta sembrerà banale, Montella non vede il giocatore come interprete dei suoi schemi e con un ingaggio come il suo è dunque normale che il giocatore non possa e non debba far panchina. Tutto sembrerebbe portare all’ipotesi del suo trasferimento al Milan, che però ha dichiarato di voler ottenere giocatori in prestito: e su questo la variabile diventa veramente instabile, ma risolvibile nel risultato finale da tutti ormai dato per scontato.
Il motivo per cui il Milan si butterà sul mercato di gennaio è ovviamente legato alla lungodegenza di alcuni suoi uomini, Gattuso, Flamini, in ultimo Cassano che aveva dato al gioco di Allegri il suo forte apporto e la sua personalità. Questo, più di altri, il motivo per le prime parole in favore di Maxi Lopez, la necessità di dover trovare un sostituto temporaneo in attesa del rientro di Fantantonio. Ma qualcosa sembra già essersi evoluto anche in virtù di questa idea iniziale. Guardando alle forze casalinghe, qualcuno ha più volte investito, nel ruolo di Cassano, El Shaarawy. Allegri non gli ha regalato ancora molto spazio, ma nei pochi minuti giocati il ragazzo è stato importante e a volte determinante. Chi lo segue costantemente anche durante gli allenamenti, ne parla come di un ragazzo in forte crescita. Inutile ricordare che in momenti di estremo bisogno, lo scorso anno Allegri buttò nella mischia i talenti Merkel e Strasser, con i risultati che ora sono altri ad apprezzare. El Shaarawy non mi sembra da meno, anzi si è fatto una bella esperienza nel Padova, in un campionato lungo e difficile, che anche grazie a lui è finito, per la squadra di Dal Canto, in un crescendo emozionante.
La Primavera rossonera ha regalato alla Nazionale di Chicco Evani ben tre giocatori, Ely, Kingsley Boateng e Piscitelli: segno che il settore giovanile sta lavorando nella giusta direzione. Per non parlare ovviamente di Ganz junior che all’esordio in Champions ha giocato con la tranquillità di un veterano.
Il Milan dunque dovrà ponderare le sue scelte: a gennaio i rinforzi utili a sopperire alle importanti assenze per garantire l’equilibrio nelle tre competizioni in cui il Milan è impegnato.
Magari con qualche accordo o qualche investimento in chiave futura: il nome di Eriksen, caldeggiato anche da Emanuelson che nell’Ajax ci giocò fianco a fianco, è di quelli da mettere in cima alla lista. Giocatore giovane ma non già più promessa: nell’Ajax è una certezza nonostante l’età.
Un lento avvicinamento dunque alla finestra di mercato, ma con le idee ben chiare. Il Barcellona delle meraviglie, che sembra una squadra indenne da mercato, per la quantità e la qualità degli uomini a disposizione di Pep Guardiola, si sta muovendo con una grande offerta per Gareth Bale. Si parla di quasi quaranta milioni di euro. Cifre che il Milan non sembra disposto nemmeno a nominare.
Salvo colpi imprevisti. Perché con il ritorno di Berlusconi sulla poltrona presidenziale del Milan, sono pronti i fuochi d’artificio.