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Classe, grinta, amore per la maglia: è questo il Milan che si avvicina al 18' scudetto

di Marilena Albergo

Lasciando da parte scaramanzie e scongiuri, il Milan è sempre più vicino al 18' scudetto. L'importante vittoria con il Brescia ha avuto i suoi frutti: otto punti più dell'Inter, nove più del Napoli e tanta sicurezza guadagnata in vista delle prossime quattro partite. Ha accusato il colpo Adriano Galliani, grande tifoso rossonero, che alla fine della gara si è sentito poco bene a causa delle emozioni troppo forti che gli regalano i suoi ragazzi. In splendida forma invece tutta la squadra, a partire da Abbiati, tornato decisivo con le sue parate, sicuro di sé e quasi impenetrabile. Davanti a lui una difesa solida, nonostante l'assenza di Nesta, sostituito da un incredibile Yepes, una delle scoperte più piacevoli di questa stagione. Immenso, e ormai non stupisce neanche più, invece Thiago Silva, a questo punto, il difensore centrale più forte del mondo. Bene anche i due esterni, con la rivelazione Abate che migliora sempre di più, e la certezza Zambrotta. Ma una delle fortune di questo Milan è stata sicuramente l'idea avuta da Galliani in una notte di gennaio: portare Van Bommel in casa milanista. Affiancato dall'immensa classe di Seedorf, il numero quattro rossonero è ormai fondamentale per questa formazione e Massimiliano Allegri conta molto su questo giocatore, un misto di classe, potenza e intelligenza tattica, non dimenticando ovviamente la grande esperienza che lo contraddistingue. Detto del numero dieci olandese (non più una sorpresa ma una certezza), Boateng è un altro bellissimo regalo estivo della società milanese. Da premiare anche la coppia d'attacco inedita che si è vista con le rondinelle. Fuori Pato e Ibra, è toccato a Robinho e Cassano prendere in mano la situazione e, tra un errore e l'altro, regalano la vittoria al Milan, una vittoria che profuma tanto di scudetto. Dunque questa squadra non è Ibra-dipendente, come insinuavano tutti, e soprattutto come ha voluto sottolineare Allegri. Una frecciata per sottolineare che il suo Milan è sempre forte, con o senza lo svedese, con i titolari o con le seconde linee. D'altronde lui l'aveva capito sin dal primo giorno a Milanello: i ragazzi avevano voglia di vincere, non conquistavano qualcosa di importante da troppo tempo, e allora a lui, al Conte Max, è bastato solo prendere le redini di questa splendida carrozza è trottare fino alla meta.


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