Ci vuole un Milan di nuovo all'altezza, altrimenti lo scudetto dello scorso anno rimarrà una meteora...
Alessandro Nesta lascia il Milan. Lo ha detto attraverso una conferenza stampa molto emozionante, ma nonostante le toccanti parole, resta l’ampio rammarico di aver perso un grande campione. In Italia nessuno è mai stato come lui. Il più grande centrale difensivo di sempre. In rossonero lascerà un vuoto di sicuro incolmabile, almeno per il momento. Dopo 10 anni di sicurezza, arriveranno anni in cui ci sarà da soffrire. Il testimone lo ha lasciato a Thiago Silva che però non garantisce del tutto a livello fisico, tolto che il talento mostrato è indiscutibile. Potrà il brasiliano prendere il posto di Nesta? Al centro della difesa e nel cuore dei tifosi? E’ questo il dubbio che permane e che aleggia nell’ambiente rossonero, confermato dal fatto che il club di via Turati avrebbe voluto prolungare il contratto del centrale romano per almeno un altro anno. Sarà difficile dimenticare tutto quello che è riuscito a conquistare Nesta, soprattutto se il futuro non regala le stesse emozioni. Quando il difensore arrivò dalla Lazio nell’estate del 2002, il prato di San Siro era rovente al suo passaggio in borghese. La maglia numero 13 era stata tenuta libera per accogliere il suo arrivo. E ora? Francesco Acerbi potrà essere davvero considerato il suo successore? Il centrale difensivo del Chievo, classe ’88, sembra ormai a un passo dal vestire rossonero, ma, ora più che mai, il detto “sai quel che lasci, non sai
quel che trovi” pare calzare a pennello. L’altra idea difensiva del Milan è quella di portare Cesare Natali a Milanello. Ma anche in
questo caso viene da chiedersi se si può considerare davvero all’altezza, considerando anche che ha già 33 anni. Se Ibrahimovic ha richiesto un grande Milan, di sicuro queste non sono le prerogative migliori. I senatori se ne vanno, la squadra si svecchia, ma chi garantisce un miglioramento sul piano della qualità? Nesta, Seedorf, Inzaghi, tre campioni, ma soprattutto tre grandi uomini. Il Milan ha il dovere di andare avanti con questo stesso stile, con uomini più che giocatori da mostrare al mondo con orgoglio. Il prato di San Siro piangerà domenica pomeriggio durante Milan-Novara, quando ci sarà il vero e proprio addio. Quello stesso prato, probabilmente modificato in un mix di sintetico, tornerà rovente in estate con la speranza che possa accogliere ancora grandi campioni.