Chi dopo Allegri sulla panchina del Milan?
Le squalifiche proprio non ci volevano. Allegri, Boateng e Zapata fuori per un turno. I giocatori a causa del comportamento avuto in campo, mentre il tecnico avrebbe (uso il condizionale) pronunciato frasi “ingiuriose” nei confronti dell’arbitro Celi. Allegri si difende, e il Milan lo asseconda facendo ricorso. Al giudice l’ultima parola. Sta di fatto che domani a San Siro con il Cagliari, l’allenatore dovrà rivedere la formazione, prendendo le cose buone che si sono viste al Friuli con l’Udinese, tra tutti, la prestazione di El Shaarawy, unica nota positiva del pomeriggio domenicale. Per lui un gol bellissimo e tanto impegno, elementi che erano venuti a mancare nelle prime prestazioni con la maglia del ‘Diavolo’. Si vede che la nazionale ha fatto bene al ‘Faraone’, che adesso può conquistarsi anche un posto da titolare. Vista anche l’assenza di Boateng, Stephan partirà quasi sicuramente dal primo minuto, magari al fianco di Bojan con Pazzini unica punta. Le certezze del Milan in questo momento sono comunque poche, soprattutto se si guarda la classifica e ci si ritrova a guardare dalla parte destra, un lato che il club rossonero ha abitato raramente. Dopo anni di vittorie e successi, la retrocessione del Milan in serie B è addirittura una possibilità che merita una quota (a 22). Forse si sta un po’ esagerando, ma la fiducia in questa squadra è calata vertiginosamente dopo queste 4 partite di campionato e se, inizialmente, la vittoria dello scudetto era quotata 3,85 adesso un eventuale successo è pagato 21 volte la giocata. Sì, solo numeri, ma segnali che dicono che in questo Milan non crede più nessuno. Dai tifosi alla squadra stessa; c’è amarezza e consapevolezza di non essere all’altezza di altri club, come per esempio Juventus e Napoli. Una serenità psicologica che il Milan deve assolutamente ritrovare, e anche al più presto. Per il momento, Allegri ha la fiducia della società e della rosa, ma Berlusconi e Galliani sono sicuramente già al lavoro per sostituire l’allenatore livornese in vista della prossima stagione. La soluzione interna sembra quella più probabile. E allora ecco comparire i nomi di quelli che hanno fatto la storia del club. Da Gattuso, a Inzaghi, ma anche Seedorf, Maldini e Costacurta. La soluzione migliore sarebbe comunque quella di puntare su Pep Guardiola, sogno proibito del presidente. E non perché lui non voglia allenare il Milan, ma perché il Milan non dà a Guardiola le certezze di cui avrebbe bisogno. Un tecnico del suo calibro, che con il Barcellona ha vinto tutto, non si accontenterebbe di un mercato a parametro zero o di giocatori mediocri. Lui ha allenato gente del calibro di Messi, Xavi, Puyol, Iniesta e non accetterebbe sicuramente di guidare una squadra di medio livello. Berlusconi questo lo sa, ma sa anche che il suo Milan ha un fascino che poche società hanno. Si giocherà tutte le carte a sua disposizione e poi tirerà le somme. Il Milan ai milanisti o l’allenatore più vincente della storia recente?