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Cacciare Allegri non serve! Vendere a chi ha voglia di investire potrebbe essere un'idea migliore...

di Gaia Brunelli

La situazione del Milan è talmente tragica da risultare anche quasi comica. Soprattutto quando Costant (con tutto il rispetto) va a battere una punizione dalla trequarti. Quando su quella zolla sono passati piedi ben più nobili. E’ tutto troppo grottesco per addossare la colpa al solo Allegri che, per carità, non ha certo brillato nel mostrare un gioco di squadra, ma quale club con Ibra in campo ha mai avuto un gioco? Lo svedese è il totale catalizzatore in campo e, anche mettendocela tutta, sarebbe impossibile chiedere a lui (troppo anarchico) e di conseguenza agli altri (che poi finiscono sempre per giocare per lui) di addossarsi compiti tattici di un certo tipo. Quindi il fatto che Allegri non abbia dato un vero gioco al Milan (se non quello di affidarsi a Ibra) non è poi da considerarsi una vera colpa o un clamoroso errore. Ora il tecnico toscano ha nelle mani una squadra diversa, pronta ad affrontare temi tattici, ma con la consapevolezza che l’ambiente circostante non ha più pazienza di aspettare. Eppure servirebbe solo un po’ di tempo, quantomeno per vedere un’unità di squadra, cosa che comunque non basterebbe a rendere il Milan competitivo, sia chiaro. Il vero problema è che non ci sono previsioni per il futuro. Non c’è progettualità. La Juventus è partita dagli inferi per diventare quella che è. E non stiamo parlando di una squadra di fenomeni, ma solo di una rosa grintosa e di qualità. Al Milan non mancano i buoni giocatori, manca la voglia di imporsi anche senza i veri campioni. Ma soprattutto manca una società alle spalle che abbia dei progetti per gli anni a venire. Il club bianconero ha costruito uno stadio di proprietà quando ancora la squadra era deludente e inconcludente. Sarebbe quindi questo il momento giusto per investire su un impianto nuovo. I tifosi capirebbero: se i soldi vengono impiegati per costruire la casa del Milan, si può anche soprassedere a un mercato povero. E, invece, niente. Non si sente più parlare di un San Siro tutto rossonero o di prospettive di sponsorizzazioni importanti. Il silenzio più totale. E in un momento così tacere è la cosa peggiore che una dirigenza possa fare. Il Meazza rossonero è sempre più drammaticamente vuoto, i tifosi non credono più in nulla, nessuna speranza, nessuna emozione. Encefalogramma piatto. E l’unica cosa che si riesce a dire in questo momento è quanto rischi o meno Allegri? Francamente lo trovo riduttivo. Tristemente e amaramente riduttivo.


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