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Tony Renis: “Ecco racconto come è nato l’inno del Milan: è stata un’idea di Berlusconi”

di Enrico Ferrazzi

Il grande tifoso rossonero Tony Renis, noto produttore musicale che ha scritto l’inno del Milan (1988), ha raccontato ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “Berlusconi mi contattò a Roma a una cena con mia moglie Elettra. Mi disse: ‘Adesso il Milan è planetario, ho bisogno di un inno planetario, perché non lo fai?’. Io, milanista da quando ero nel grembo di mia madre, mi sono messo al lavoro e ho coinvolto il musicista Massimo Guantini. L’abbiamo scritto a quattro mani, parole e musica, e gliel’abbiamo consegnato. Berlusconi lo fece ascoltare a un’infinità di persone, anche quando era in macchina. Ricordo il suo autista, interista, che non ne poteva più ‘ogni minuto lo fa sentire a tutti’, mi diceva tra il serio e il faceto. Che bella soddisfazione! È un inno che ha ormai 25 anni e ancora tutti lo cantano. Fa piacere perché sulle nostre note il Milan ha vinto tutto, si crea un bel senso d’appartenenza. Hanno cercato di scalzarlo, ma Adriano Galliani l’ha sempre difeso dalle intemperie e lo ringrazio. Un retroscena? Sul testo è intervenuto anche Berlusconi, ci ha suggerito di cambiare un paio di strofe, non ricordo quali, che ha scritto lui e l’abbiamo fatto volentieri. Virtualmente c’è anche il suo zampino. Se pensiamo di rinnovarlo? Sì, è allo studio una nuova interpretazione e Mediaset ci ha proposto tre versioni, per il Giappone, la Cina e l’Arabia Saudita. Per ogni Paese un calciatore canterà una strofa in lingua originale, Honda è già opzionato per il Giappone”.


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