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MN - La Scala: "Tremiamo al pensiero che questa gestione si occupi della campagna acquisti, società senza progetto. Ecco com'è andata la questione stadio"

di Simone Nobilini
Fonte: dal nostro inviato a Casa Milan, Antonio Vitiello

L'avvocato Giuseppe La Scala, presidente dell'APAC del Milan, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni ai microfoni di MilanNews.it al termine dell'Assemblea dei Soci del Milan: 

SUL BUSINESS PLAN - "Richiamare il business plan presentato alla UEFA per il Fair Play Finanziario è una barzelletta, perchè quello è un business plan di carattere puramente economico, fondato da Barbara Berlusconi sulla circostanza che il Milan vada in Europa League quest'anno, ma nulla più".

SULLA GESTIONE - "Il vero terrore che hanno i tifosi milanisti, se vedete i social, è il seguente: sperando che Fininvest sappia valutare adeguatamente la validità delle cordate che si sono offerte di comprare, noi tremiamo al pensiero che questa gestione si occupi della campagna acquisti, perchè se anche arriva un nuovo compratore vorrà dire buttare nel cesso l'annata 2016/17. Non si può fare una campagna acquisti degna di questo nome con una società guidata in questo modo. Ditemi voi se questa vi è sembrata l'assemblea di una società trasparente, che abbia un progetto o dei programmi".

SU RICAVI E MARKETING - "Abbiamo chiesto loro i progetti sui ricavi, i progetti sul marketing, ci dicono che il Milan ha linee guida da 40 anni messe a disposizione del marchio. Ma il danno reputazionale che abbiamo fatto con la pantomima dell'haka? Qualunque studente di marketing della Bocconi al primo anno sa che non si associa un simbolo sportivo, che lega gli appassionati in modo militare, ad una parodia. E' un errore di marketing colossale, hanno affidato il simbolo a chi lo utilizza che ha sbigottito l'intero stadio e che ci ha fatto ridere dietro da mezzo mondo. Aggiorniamo, queste linee guida. 40 anni fa il simbolo del Milan non veniva associato a queste stronzate. 

SULLE RICHIESTE - "Quando chiediamo ad una società cosa pensa di fare quando perde da 4 anni il 20% dei ricavi ogni anno, ci dicono che il piano ce l'hanno, ma non ce lo dicono. Quando chiediamo di fare quello che fanno le società quotate in borsa, mettendo il costo di ogni giocatore a bilancio, compreso quello del loro procuratore (al Milan storia non trasparente da molto tempo, viste le richieste dei tifosi sulla vicenda Raiola-Rodrigo Ely), la risposta è stata "Non ci confrontiamo con le società quotate in borsa", perchè hanno obblighi di trasparenza maggiori rispetto alla società non quotate. E i tifosi rimangono all'oscuro rispetto ai conti della società: ditemi voi se questo è un comportamento da guida illuminata".

SULLA QUESTIONE STADIO - "Sono contento che ci siamo levati lo sfizio di fare mezz'ora di domande non solo tecniche, ma che hanno anche un profilo strategico. La questione stadio è quella che brucia di più: conosco la situazione dall'interno, mi sono informato con legali. Sulla vicenda stadio il Milan ha fatto tre rilanci, grazie ai quali ha allontanato da Fondazione Fiera tutti gli altri competitor. Dopo i tre rilanci, il Milan, sulla stampa, ha raccontato a Fiera che dello stadio non gliene importava più: Fiera si è incazzata e ha chiesto al Milan di ragionare dei costi di uscita di questa vicenda, ed il Milan si è rifiutato di ragionare. Fiera ha fatto una citazione per 36 milioni, sicuramente esagerata ma che consistenza ne ha, portando il Milan alla mediazione obbligatoria, con il conseguente rifiuto della società rossonera. Le parti sono andate in causa: quindi si fa fare un parere, da un avvocato che abbiamo chiesto chi fosse, e che fosse indipendente, per sentirsi dire se questo rischio di soccombenza fosse remoto o certo. Dato che il rischio di soccombenza è stato dichiarato poco probabile, non è stata messa a fondo alcuna lira: questa cosa è stata fatta con il consenso della revisione dei conti e dei sindaci. Non vorrei essere nei loro panni e in quelli dell'avvocato, che temiamo sia interista, quando ci sarà la sentenza, che porterà il Milan a pagare non 36 milioni, ma una cifra comunque significativa, e rispetto alla quale il Milan non ha fatto nessun accantonamento. In barba ai principi di bilancio e di prudenza, che in questo caso non c'è per nulla: se questa società fosse stata quotata, tutto ciò non sarebbe assolutamente passata inosservata".

SUI DIPENDENTI - "Di dipendenti tesserati ne abbiamo una quantità impensabile: abbiamo 108 tecnici, Galliani dice che abbiamo dei massaggiatori anche, ma evidentemente rilassano troppo i giocatori visto quello che fanno in campo. Abbiamo un costo medio per dipendente tesserato di quasi 900mila euro ed un monte ingaggi alto, inferiore soltanto a quello della Juventus. Chiediamo: "C'è un piano per ridurre questi ingaggi o variabilizzarli?", e Filippo La Scala ha parlato della variabilizzazione usata dal Manchester United: nessuna risposta ricevuta".

SULLA SQUADRA - "Chiediamo se ci sono delle linee guida per il rinnovo a calciatori ultratrentenni a fine contratto e la risposta non c'è: la società quindi non racconta ai suoi azionisti se c'è qualcuno che ha ragionato su questo fatto. Se vi ricordate qualche anno fa era stato detto: no a contratti pluriennali ai giocatori ultratrentenni, ora invece qualcuno dice che chi ha un ingaggio particolarmente sostanzioso potrà comunque essere rinnovato per anni a importi che mi paiono sproporzionati. Sono convinto che sul mercato si trovino giocatori migliori rispetto a chi guadagna a 3,5 milioni all'anno e non salta su una punizione in barriera. Questa società è completamente sorda rispetto al fatto che si alza un urlo di dolore dai supporter milanisti, e non lo ascolta nessuno. L'unica cosa che noi possiamo fare è raccontarlo loro, e l'unica soddisfazione che ci siamo tolti è questa, equivalente a succhiare un chiodo".

SULLA PROPOSTA DI COMPONENTI DEL CdA - Abbiamo dato l'opportunità di nominare nel consiglio di amministrazione, al posto dei soliti ignoti, perchè l'assenza dei componenti a queste assemblee è metodica e sprezzante verso la società e gli azionisti, abbiamo proposto di mettere nel consiglio gente come Rivera, Maldini, Albertini, Boban, Seedorf e altri personaggi della società civile come rappresentanti di un modo di vedere dei tifosi, perchè i tifosi questo vogliono. Un progetto serio affidato a gente milanista che ci tiene, invece ancora una volta ci cucchiamo gente che si è già cuccata. I risultati saranno gli stessi".


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