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Calabria a MTV: "Le cento gare sono un orgoglio. Nel 2015 fui confermato da Mihajlovic"

di Matteo Calcagni

Davide Calabria, intervistato da Milan TV, ha parlato del raggiunto traguardo delle cento presenze in campionato, spostandosi poi a raccontare le sue sensazioni dopo questi anni in maglia rossonera.

Sulle cento partite in Serie A con il Milan: "E' molto bello, un'emozione forte, è un motivo d'orgoglio per me, cresciuto con questa maglia. Un obiettivo così importante non è da tutti, un percorso bellissimo, spero di farne tante altre".

Sul primo giorno a Milanello: "C'è ancora una foto qui, borsa in spalla, è stato bellissimo. Passare dal Vismara a Milanello era comunque un passaggio importante per la carriera, eravamo a contatto con i ragazzi della prima squadra".

Sulla prima squadra: "Non era una cosa che mi aspettavo, non era sicuro restassi ai tempi di Mihajlovic. Ero partito in ritiro con loro, dopo aver fatto bene il mister mi parlò e mi disse che ero stato confermato perché era molto contento di quello che avevo fatto".

Sul Milan degli ultimi anni: "E' stato un percorso di crescita molto lungo, anche lo spogliatoio strutturalmente è cambiato molto. Nel giro di pochi anni sono cambiate tante cose, ogni mister voleva cose differenti. E' normale all'interno di una squadra come il Milan".

Sulla squadra: "In un momento in cui stiamo facendo bene tutti è fondamentale che ci siano più giocatori all'interno della rosa, non è un caso che stiamo facendo bene da tanti mesi, fa parte del lavoro che abbiamo svolto in questo periodo. E' un percorso che dobbiamo continuare a portare avanti".

Su Pioli: "Il mister non poteva essere con noi ma ci restava molto vicino, ci chiamava, ci scriveva messaggi, ci videochiamava con riunioni di gruppo. E' stato più vicino possibili e la squadra ha risposto bene".

Sull'ambientamento: "I ragazzi che sono qui da più tempo aiutano i nuovi nell'inserimento in un contesto come il Milan, non è facile per tutti. Il periodo positivo aiuta a legarsi ulteriormente dentro e fuori dal campo".

Sui rapporti: "Ho una famiglia che mi è sempre stata vicino, mi segue quando ho bisogno, amici che si fanno sempre sentire. Li sento vicini, qui al Milan comunque è stato facile, mi sono sentito a casa dal primo giorno in cui ho indossato questa maglia".


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