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Ritorno al futuro...

di Inferno Rossonero Forum

Le voci di mercato si susseguono instancabili da mesi e la fame di vittorie è saziata solo momentaneamente dal tricolore.
Ma si sa,il popolo rossonero è abituato a sognare in grande e ad ammirare il suo Milan nelle emozionanti notti europee,quando ,vestito con il tight delle grandi occasioni, ha fatto sfoggio dello stile che ci ha sempre marchiato a fuoco.
La Coppa regina d'Europa è rimasta quest'anno solo un miraggio,ma i segnali che arrivano da più parti in casa Milan fanno intravedere quantomeno la volontà di accarezzarla da vicino ancora una volta.
Il Milan in questa stagione ha fatto la voce grossa in Italia,ma per non rimanere “afono” di fronte alle altre big d'Europa non si può prescindere da un grande centrocampo,punto nevralgico della squadra e collante tra i reparti, banco da gioco dove spesso si tirano fuori le proprie carte e si decide la partita.
Un centrocampo che unisca tecnica,personalità e atletismo,che possa fare davvero la differenza e illuminare la squadra.
Probabilmente,il centrocampo rossonero è quello che maggiormente necessita di un “taglia e cuci” per poter aprire quel famoso nuovo ciclo a cui si aspira da tempo,da quando,dopo essere stati sul tetto d'Europa e del Mondo, ci si chiedeva quanto bisognasse aspettare per dei nuovi innesti che ci permettessero di guardare gli altri ancora da lassù.
E lassù eravamo arrivati con il ciclo vincente di Ancelotti che aveva trovato proprio nel mix di classe e quantità del suo centrocampo uno dei punti cardine imprescindibili.
Guardandosi intorno in Italia e all'estero,tanti sono stati i nomi accostati in questi mesi al Milan che potrebbero rifornire di qualità il motore di centrocampo.
Il sogno quasi proibito ,che fa gola a molte squadre ,è Cesc Fàbregas,giocatore che non ha bisogno di presentazioni e che potrebbe rappresentare la risposta più concreta al famigerato dopo-Pirlo,in quello che è il ruolo probabilmente più cruciale del centrocampo.
Altri due nomi ,finiti sui taccuini di mezza Europa sotto la voce “migliori prospetti” ,sono i giovani M'Vila del Rennes o Fernando del Porto, che potrebbero andare a ricoprire il ruolo di mediano davanti alla difesa,oggi di Van Bommel o di Capitan Ambrosini,per i quali per motivi anagrafici è giusto iniziare a cercare gli eredi.
Accostato negli ultimi giorni al Milan,anche l'eclettico Essien, uno dei migliori nel suo ruolo, utile in fase di interdizione e di costruzione, che porterebbe quella fisicità e quella duttilità tanto richiesta da Mister Allegri ,senza dimenticare quello che potrebbe essere un colpo last-minute , il talentuoso Nasri nel ruolo di mezz'ala, giunto ai titoli di coda con i Gunners.
Se fino a qui il centrocampo futuro profuma troppo di Europa,non ci si deve dimenticare del talento fatto in casa: Poli della Sampdoria e Inler dell'Udinese sembrano i più pronti a provare il definitivo salto di qualità.
Un mercato in entrata fa rima con un mercato in uscita e molto si è vociferato sui probabili rinnovi e sui probabili addii.
Demolire totalmente l'attuale centrocampo per costruirne uno fatto di soli innesti non è la mossa giusta per una squadra che deve ancora trovare la sua totale identità e la sua piena dimensione , mentre una miscellanea di vecchio e di nuovo può gettare le basi per il Milan che verrà.
Un po' di zoccolo duro è giusto che rimanga a far da chioccia alle matricole di Milanello : probabilmente Pirlo e Seedorf in questo Milan targato Allegri sono quelli che potrebbero più difficilmente accettare un ruolo da comprimari e proprio in questi mesi sono stati dati come i più quotati all'addio, anche per il loro ingaggio più corposo ; Van Bommel è certo sul rinnovo,mentre Ambrosini è in attesa ,augurandoci che per il Capitano si trovi un accordo.
Se ci si vuole davvero affacciare all'Europa , non solo vantando il prestigio del blasone e continuando a specchiarsi nel proprio nome, ma con l'effettiva possibilità di lasciare ancora una volta il segno, sarà necessario sostituire a poco a poco i pezzi del mosaico che ci ha accompagnato in questi anni.
La riconoscenza e la gratitudine non devono diventare un'arma a doppio taglio.
Forse con un po' di malinconia,magari già con un pizzico di nostalgia, è arrivato il momento di salutarsi, prima che ,guardando troppo indietro, non ci sia il rischio di lasciarsi scappare la migliore visuale del paesaggio in lontananza,il nostro “ritorno al futuro”.

Maria Teresa Pistone e Vincenzo Frasca per infernorossonero.forumfree.it
 


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