Fin qui tutto bene
2 Maggio 2004. E' da circa sette anni che aspettiamo di rivivere le emozioni di quella indimenticabile domenica pomeriggio quando, tra polemiche e contestazioni, Shevchenko permise di cucire definitivamente il diciassettesimo scudetto sulla nostra gloriosa maglia.
Sette anni sono tanti per tutti, specie per noi, che abbiamo la vittoria nel sangue. Pensare che è (solo) dal 2007 che non vinciamo una coppa, ma l'indole della conquista è troppo forte, soprattutto negli ultimi anni: tra un cartonato, un Sig. Rossi e un Vate da Setubal, la seconda squadra di Milano si è ringalluzzita e i suoi tifosi, nascosti per anni insieme ai loro vessilli impolverati, sono ricomparsi all'improvviso con tutta la loro bullagine (da baby gang) e con un "ressentiment" recondito e radicato, da non riuscire nemmeno a godere a pieno delle loro vittorie, abituati a guardare sempre in casa d'altri. Eppure hanno avuto anche la legge dei grandi numeri dalla loro parte, tant'è che è arrivata la tanto desiderata Champions ma, scherzo del destino, nella stessa serata sono rimasti orfani dell'amato padre putativo.Ora è giunto il nostro momento, il richiamo del tricolore è troppo forte: l'Italia Rossonera, da Nord a Sud, brama questa vittoria più di qualsiasi altra cosa. E non sono servite le campagne mediatiche che volevano a turno prima l'Inter, poi il Napoli vincitori per alimentare l'antagonismo e alzare l' audience. Il tifoso Milanista non ha mai ceduto alle provocazioni, nonostante sulle pay-tv impazzassero i servizi e gli incitamenti dedicati solo ai nostri avversari. Abbiamo preferito restare in silenzio, consapevoli dei nostri mezzi, e lasciare che rispondessero direttamente i nostri guerrieri sul campo di tante battaglie con grinta, carattere e compattezza.
La nostra storia la stiamo scrivendo col sangue, come sempre, eternamente fieri della nostra squadra, nel bene e nel male, nelle indimenticabili vittorie ma anche nelle più grandi sconfitte.
"Innamorati sempre di più", in attesa del nostro Michael Prince Jackson...
Vincenzo Frasca