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Le stelle in 5 punti

di Claudio Sottile

La voglia di arrivare. La voglia di arrivare in Serie A, la voglia di arrivare a prendersi una maglia prestigiosa. Per arrivarci, hanno dovuto tante volte correre fino al fondo del campo, per crossare, o per chiudere. Fondo. Magari da grattare quando non se n ha più, ma non hai Calliope a ispirarti le trame, e allora tanta testa bassa per dimostrare che non si è di troppo.

Croce per i giardinieri di Milan e Catania, costretti a rizollare le fasce laterali, consumate dalle loro sgroppate, delizia per i loro allenatori, ad averne due che buttano l’anima in campo, cementano il gruppo, fremendo al ritmo delle emozioni di un pallone che saltella.

Luca Antonini e Ciro Capuano non firmano caterve di autografi, non presenziano sulle vie dei campioni, non hanno una linea di abbigliamento dedicata o uno spot in rotazione mondiale.

Hanno fame, quella fame che li porta a correre in allenamento come in partita, a guadagnare il coro della curva. Un appetito spasmodico, perché quando hai mangiato tanto pane salato meriti, prima o poi, un lussureggiante pranzo luculliano, oltre a qualcosa da mettere su una bacheca ferma ai tornei giovanili.

Loro animano il pre partita di Milan-Catania, che puo’ dire tanto in testa come in coda. Se hai qualcosa da prendere corri e conquistalo, con due del genere i giardinieri già tremano.


LUCA ANTONINI
Senso della posizione: proviamo a regalarvi un’immagine, quella di Luca steso nell’area piccola del S. Elia, dopo aver deviato in corner, con un guizzo degno di una finale Olimpica dei tuffi, l’esterno felpato del furetto Cossu. Strenuo baluardo della porta, esempio chiarissimo della voce “diagonale” nei manuali del calcio sparsi qua e là per il Globo, è coinvolgente vederlo correre come un forsennato su e giù per il campo, tanto Dinho prima o poi qualcosa metterà sulla sua strada, VOTO 7,5.

Anticipo: tenace e appiccicoso, ma non un tempista memorabile nel rubare l’attimo all’avversario. Pensare che il n°77 rossonero è nato esterno offensivo, vederlo sgroppare ora a ridosso della propria porta dà la dimensione della classe operai che va in Paradiso, VOTO 6.

Colpo di testa:
solita storia come per l’anticipo; quando vieni indietreggiato di venti metri a carriera inoltrata, devi imparare tanto in poco tempo. Per Antonini, originariamente esterno alto, il colpo di testa non poteva essere un prodotto di serie, e allora giù di personalizzato a Milanello, VOTO 6,5.

Tecnica: se si è in cerca di piedi da freestyler, bisognerebbe citofonare ad un altro portone della “città” Milan. Fondamentali apprezzabili, ma niente di più, un onesto lavoratore della corsia, polmoni tanti, vari ed eventuali, piedi non trascendentali. Ed è una pecca del Milan 2009/2010, quella di avere esterni volitivi ma che non vedono la porta, al contrario di Inter e Roma, con Maicon e Riise ad esempio, capaci di garantire un buon bottino di gol stagionali. Luca è anche ora, è dai tempi del Siena che non aggiorni le statistiche in campionato, VOTO 6.

Cross: se riuscisse a mettere in mezzo all’area qualche palla in più giocabile, sarebbe ad occhio chiusi da Nazionale, vista la penuria di esterni mancini made in Italy. Arriva con puntualità svizzera e costanza teutonica sul fondo, ma sul più bello sembra sempre mancargli la verve costante per l’ultimo passaggio. Meglio, comunque, quando effettua traversoni dalla sinistra, rispetto a quelli scoccati quando è impegnato sulla fascia opposta, VOTO 6,5.

VOTO TOTALE 32,5

CIRO CAPUANO

Senso della posizione: terzino sinistro, centrale di una difesa a tre, fluidificante, e la duttilità trionfa in questo mancino classe ’83. Cresciuto tantissimo tatticamente dagli esordi pisani, quando tuttavia si metteva già in mostra come una delle realtà più belle della serie C, in quel laboratorio Pisa che avrebbe infiammato la cadetteria, fino a pochi scampoli di vita fa. Diligente, con un ex difensore come allenatore i progressi sono a portata di “piede”, da migliorare nell’inserimento senza palla nello spazio, VOTO 6,5.

Anticipo: esuberante, frizzante e guizzante, chi passa dalle sue parti non passa decisamente un’ora e mezza fischiettata e spensierata. E spesso, nell’ennesimo Catania dei miracoli di quest’anno, la palla recuperata da Ciro e consegnata al regista di turno, ha espresso una rapida transizione, per dirla con una formula tanto cara allo Special One lusitano , VOTO 7.

Colpo di testa: altezza da centrale difensivo puro, un metro e 85 che, abbinati ad uno stacco degno di nota, risultato difensore difficile da superare, ormai pronto per un palcoscenico dove ci si gioca qualcosa in più della permanenza nella categoria. Potrebbe sfruttare di più questo colpo nell’area di rigore avversaria, se Mihajlovic lo spingesse a tentare la sortita avversaria muoverebbe un po’ la casella dei suoi goal segnati, VOTO 7.

Tecnica: il ragazzo dalla casacca numero 33 ha il brio e la cadenza dello scugnizzo partenopeo, perché no irriverente e strafottente nello spazio breve a ridosso delle panchine. E poi è dotato di capacità balistiche niente male, i compagni lo invitano spesso a provare la conclusione dalla distanza, la potenza c’è, la mira è un cantiere ancora aperto, VOTO 6,5.

Cross: la freccia è rigorosamente a sinistra, il suo pezzo forte è l’assist a girare alle spalle della difesa, quelle palle velenose che in un amen possono tramutarsi in gol. Non va con cadenza certosina sul fondo, ma le palle che piovono dalla sua zona sono così succulente, VOTO 7.

VOTO TOTALE 34


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