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La diga Hottor frena l'irruenza bianconera e rilancia la corsa dei diavoli di Dolcetti

di Emiliano Cuppone

Fra i più brillanti nella vittoria rossonera nei quarti di finale del campionato Primavera c’è sicuramente Edmund Hottor.
La mezz’ala ghanese offre la solita prestazione di livello contro la Juventus di Baroni, non è appariscente il centrocampista africano, ma efficace come al solito. Hottor è stato messo di fronte ad una sfida di quelle complicate, la sua fascia di competenza era quella critica, dovendo contenere le sortite offensive di Untersee e Ruggiero, tandem collaudato della Juventus campione a Viareggio. In fase difensiva è impeccabile il ghanese, non concede nulla agli avversari, spesso si frappone come una vera e propria diga in mezzo al campo garantendo una copertura decisiva per Ely e compagni di difesa.
Le ripartenze rossonere passano sempre per i piedi sapienti dell’ex Triestina il quale mette al servizio della squadra tutta la sua esperienza, maturata anche in Serie B da giovanissimo. Trascina la formazione di Dolcetti ad una vittoria importantissima con una prestazione da veterano, sempre puntuale nelle chiusure e perfetto nella gestione della sfera.
E’ lui uno dei punti di forza di questa squadra che sembra ben congeniata e pronta per qualcosa di importante, la vittoria sulla Juventus regala fiducia e conferme ad una formazione che può constare su un’ossatura forte che parte da Piscitelli in porta, continuando per Ely, lo stesso Hottor e la coppia Comi-Ganz in avanti.
L’assenza di Bertoni in semifinale rende ancora più importante la presenza del ghanese, capace di coprire senza troppe difficoltà tanto il ruolo di schermo davanti alla difesa, quanto quello di mezz’ala, un giocatore poliedrico ed affidabile, un punto di forza di una squadra che sembra poter puntare in alto.


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