Non Evoluti, 2 anni dopo...
E’ quasi Giugno e come Luca Serafini ha scritto in un articolo di pochi giorni fa ecco spuntare fuori noi tifosi Non Evoluti. La verità è che siamo sempre restati in prima linea e come tutti i tifosi del Milan abbiamo gridato e inneggiato la squadra fino all’ultimo secondo dell’ultima partita di campionato.
Peccato che la maggior parte delle volte, soprattutto negli ultimi anni, quelle che sono state le nostre paure e le nostre perplessità sulla gestione della squadra durante la stagione si sono rivelate la causa di un insuccesso non preventivabile nemmeno dal più pessimista dei tifosi.
Saremo pure incontentabili e viziati ma non chiedeteci per cortesia di allinearci all’ Allegri pensiero per il quale un secondo posto; 6 sconfitte negli scontri diretti di cui 2 derby; gli schiaffi ricevuti dal Barca e tutto il resto venga considerato “una stagione positiva”. Non chiedetecelo poiché come diceva Galliani un paio di stagioni fa riferendosi alla Champions, non è nel nostro DNA e non vogliamo che lo sia mai.
Se il tifoso Non Evoluto e’ così in errore mi chiedo come mai lo stadio di San Siro sia sempre piu’ vuoto e sempre piu’ simile ad un acquario dove i cori non si sentono piu’. Non sara’ mica che tutti gli assenti siano davvero Non Evoluti, vero? Se fosse cosi’, in quanto presidente del gruppo, potrei pensare di entrare in politica, essere votato, diventare ricco e perche’ no comprare il Milan e prendere tutti i campioni che ci servirebbero per tornare grandi. Tutto per amore del Milan, d'altronde c’e’ chi ha fatto il percorso contrario per amore dei propri interessi.
Sia chiaro che in questo non c’e’ assolutamente nulla di male poiché ogni imprenditore ha diritto di investire i suoi soldi nella maniera che ritiene piu’ opportuna per trarne vantaggi economici ma non accettiamo strazianti frasi da libro cuore che offendano la nostra intelligenza e il nostro amore per il Milan.
Galliani ha dimostrato a tutti quali siano le sue capacità e la sua fantasia nel fare acquisti senza denaro ma non chiedetegli di moltiplicare pani e pesci, camminare sulle acque oppure curare i lebbrosi. Se avesse avuto queste capacità sono sicuro che durante questo campionato si sarebbe alzato in tribuna alzando le mani al cielo e gridando “Pato, alzati e cammina” .. o meglio “corri, poiché a camminare ci pensa Seedorf”.
La crisi economica è sotto gli occhi di tutti e nessuno si può esimere dal prenderne atto ed accettarla. Noi comuni mortali viviamo con questo incubo tutti i giorni e la crisi non ci vieta l’acquisto di uno o due campioni bensì i beni necessari per una vita dignitosa.
Inviterei quindi tutti ad aver rispetto della nostra intelligenza e non propinarci scuse di vario tipo per un mercato austero come quello che si prospetta questa estate.
Il Milan e i suoi buchi di bilancio, essendola squadra rossonera parte dell’asset di Fininvest, non è più cosi’ tanto utile per spostarci capitali che evitino l’esborso delle tasse sugli utili, punto e basta.
Appurato questo, sappiamo tutti che in questa situazione una squadra la si puo’ formare solamente con una seria programmazione ma mi chiedo come si possa credere a questa quando negli anni per comprare Ronaldinho si è ceduto a due euro gente come Matri, Astori e diversi altri. O peggio lasciare partire Merkel con una valutazione di 2,5 milioni e fare delle figure barbine con le dirigenze di tutto il mondo che si vedono restituire i giocatori in prestito come lo si fa con una macchina a noleggio.
I tempi cambiano, ma arrivare a far maturare i giocatori per ridarli al mittente mi sembrava fosse compito delle neopromosse una volta riempite dei giovani provenienti dalle squadre di vertice.
Il mercato pero’ non è ancora iniziato e di conseguenza ogni contestazione sarebbe fuori luogo in questo momento. La mia intenzione oggi era solo quella di ricordare a tutti che il tifoso milanista, anche quando contesta, lo fa col cuore.
Il tifoso Non Evoluto non vuole che si comprino figurine costose ma sogna un Milan che ritorni alla sua identitàcome recitava il Manifesto del Non Evoluto creato nel 2010 per diffondere il nostro dissenso.
“…Non vogliamo in nessun modo diventare una squadra impersonale, dove è il denaro l’unico motore, dove i buchi di bilancio diventano l’unico alibi per giustificare vittorie e sconfitte. Vogliamo tornare a sognare una squadra dalle storie favolose, in cui Ancelotti vince da allenatore e da giocatore, in cui papà cesare e figlio Paolo alzano a distanza di 40 anni la coppa dei campioni.
Questo è il Milan che vogliamo, questo è e sarà sempre il nostro punto di riferimento.”
Come si suol dire, che Dio ce la mandi buona…. “buona Cavaliere, non bona”
Forza milan a tutti,
Alessandro Jacobone