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LA LETTERA DEL TIFOSO - "Tanto va la gatta al lardo..." di Giulio

di Pietro Mazzara

scrivo questa lettera senza porre domande,probabilmente perché la partita con la Juventus ha dato più risposte di quanto ne avessimo bisogno…allibito per la massiccia presenza di tifosi bianconeri a san siro (che come al solito si son comportati da “non settentrionali”) e sconfortato dalla prestazione dei nostri ragazzi in campo.
Le premesse erano devastanti,Juve che si presenta a pieno organico e Allegri senza possibilità di scelta.A dire il vero una scelta da fare ce l’aveva,poteva scegliere se intestardirsi col voler vedere un inspiegabile Emanuelson in campo,o provare a essere un po’ berlusconiano,provare finalmente quel vero trequartista dietro le due punte,cosa avvenuta con l’ingresso in campo di Robinho al sessantesimo.
Ma saltando queste scelte opinabili verrei al campo,dove si è vista una squadra spenta e che solo a tratti è riuscita a reagire con il cuore e con l’orgoglio (partita che ha rispecchiato quella che si svolgeva sugli spalti),con un El Shaarawi scatenato,che correva tutto campo dando anche una mano in difesa e per il quale nel primo tempo il Giuseppe Meazza ha pensato “tanto va la gatta al lardo, che ci lascia lo zampino”.E il faraone lo zampino l’ha lasciato,intervallando la doppietta dell uruguaiano Caceres e mostrando a tutti quanto lui meriti questa maglia,e speriamo,facendo anche aprire gli occhi al livornese in panchina.
Un allegri attivo per la prima volta da quando è in rossonero,che agli svantaggi ha finalmente reagito inserendo giocatori offensivi,cosa che fino a questa occasione non era riuscito a fare.
Un’altra osservazione va fatta sull’orrido campo sul quale i nostri beniamini calpestano l’erba tutte le domeniche:è mai possibile che la società juventina accortasi che i propri campi erano terribili,sia riuscita nell’arduo compito di far giocare i propri giocatori su un campo da gioco accettabile riducendo i loro infortuni al minimo (più di 80 infortuni muscolari per i giocatori bianconeri l’anno passato),e noi non riusciamo a fare nulla?

Giulio Garofoli - Paderno Dugnano


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