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LA LETTERA DEL TIFOSO: "Sold out di veri cuori rossoneri" di Giovanni

di Alberto Vaneria

Da oggi è ufficiale: il denaro è la discriminante unica del tifo.
Non trovo parole per descrivere ciò che la società ha deciso di fare in merito alla vendita dei biglietti per l'attesissimo big match di UEFA Champions League contro il Barcellona. "Merito e fedeltà" come recita il sito del Milan o "Moneta e territorialità"? Io opto tristemente per il secondo slogan, assai più vicino alla realtà.
La società di ricerca tedesca Sport+Markt ha stilato una classifica in base al numero dei tifosi: l'A.C. Milan può contare su un bacino di circa 18,5 milioni di supporters sparsi in tutto il globo, e quindi di svariata estrazione sociale e culturale. Trade union, ovviamente, l'amore per i colori rossoneri.
Altresì, mi rendo ben conto dell'impossibilità materiale di rispondere positivamente allo sconfinato numero di tifosi che si sono mostrati interessati ad assistere alla partita; del resto casa nostra può contenere nei match UEFA solo 78mila persone.
Mi domando dunque come sia possibile classificare da parte del Milan l'attaccamento dei sostenitori alle vicende sportive del Club: come chiedere ad un genitore se ama più un figlio o l'altro!
Eppure, chi di dovere all'interno della società ha deciso di premiare i tifosi più presenti allo stadio, quindi quelli più facoltosi e/o più prossimi a Milano e alla Lombardia. Si è stilata di fatto una classifica dei tifosi "più tifosi" e si è creato un pericoloso precedente, dato che, leggendo la nota sul sito ufficiale, questo sarà il metodo utilizzato per selezionare ex facto i tifosi anche per "altre grandissime partite".
Ecco, la selezione. Da oggi, allo stadio non si accede più se si ha voglia di divertirsi o se si vuole tifare la propria squadra del cuore, ma si accede tramite una brutale selezione i cui criteri sono la territorialità ed il portafoglio.
I famosi punti stella si accumulano sottoscrivendo abbonamenti, acquistando biglietti di partite casalinghe o esterne di coppa. Il messaggio che il Milan trasmette con questa iniziativa è che tifare è un lusso, un bene per pochi eletti, un qualcosa di inaccessibile agli altri, i provincialotti, magari terroncelli come colui che sta scrivendo, e che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Come se il caro biglietti non bastasse già da solo...........
Amo il Milan più di ogni cosa su questo pianeta, ogni ricordo della mia ancor giovane vita è legato indissolubilmente a questi colori ed oggi mi vedo respinto e discriminato, proprio come un innamorato non corrisposto. E perchè? Perchè non sono milanese, perchè non ho un conto in banca esorbitante e perchè non sono nè meritevole nè fedele.
Sapete che vi dico: meno male che sono abbonato a Sky!

Giovanni da Ponza uno dei 18.425.000 circa tifosi "meno tifosi".


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