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LA LETTERA DEL TIFOSO: "Quel 9 dicembre con il Milan e la nonna" di Nicola

di Redazione MilanNews
Fonte: scrivi a laletteradeltifoso@milannews.it

Ciao a tutti, sono Nicola da Vicenza.

Non vi ho mai scritto e lo faccio oggi, in occasione di un anniversario speciale.

Sì, perché oggi 9 dicembre ricorre il 30º anniversario della Coppa Intercontinentale 1990.  

Ricordo ancora quel giorno come fosse ieri : ero bambino, avevo 9 anni e la mia cara nonna Amalia che ne aveva 86 e viveva con me, sapeva quanto ci tenessi sebbene si giocasse in Giappone, quando da noi erano le 4:00 di domenica mattina.

Per questo mi svegliò preparandomi caffelatte e fette biscottate e mi sedetti a tavola in cucina a vedere la partita.

Ricordo che non avevamo un divano, perché avendo una famiglia numerosa mia nonna aveva preferito avere una lunga tavolata per potere invitare i suoi figli e nipoti che non vivevano con lei. 

Avevamo fatto il presepe come ogni anno, per nonna era una tradizione irrinunciabile. 

Io ero il suo 17º nipote, il più piccolo e per questo il suo "cocco".

Ero milanista dallo scudetto 1988: mi ero in sostanza innamorato di Gullit e Van Basten durante Euro 1988 e divenni tifoso rossonero: devo dire che mi ritengo molto fortunato, perché i primi due anni si conclusero con Franco Baresi che alzava la Coppa dalle grandi orecchie.

L' Intercontinentale 1990 fu un trionfo contro i malcapitati paraguaiani dell'Olimpia Asunción: un 3-0 tondo con Rijkaard uomo partita, autore di una doppietta di testa (inframezzata da un goal di Giovannino Stroppa, abile nello sfruttare un rimpallo su un tiro di Van Basten)

Devo confessare che solo l'altro ieri ho riguardato le immagini di quel match, perché quel ricordo da una parte è bellissimo, da una parte è triste perché il Natale 1990 fu l'ultimo passato assieme a nonna Amalia: nel luglio 1991 nonna se ne andò in cielo, lasciando un vuoto incolmabile.

Non piansi più per anni dopo la sua scomparsa, fino all' agosto 1995: vedendo quell' ultimo giro di campo del grandissimo ma sfortunatissimo Cigno di Utrecht, non riuscii a trattenere la commozione. 

Ancora oggi racconto a mia figlia di quella lunga mattinata con nonna, quella domenica 9 dicembre 1990 e le immagini le abbiamo riviste assieme proprio l'altro ieri: mi auguro di cuore, che anche lei possa vivere un po' di emozioni come le abbiamo provate noi, fortunati tifosi rossoneri di quegli anni. 

Nicola


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