LA LETTERA DEL TIFOSO: "Non c'è uno senza due" di Massimo
Per la Treccani, riconosciuta da tutti come il “portale del sapere”, con il termine “riconoscènza” si indica quel sentimento di chi è riconoscente, e il fatto stesso di essere riconoscente: avere riconoscenza, sentire riconoscenza per qualcuno; dovere di riconoscenza verso qualcuno; dichiarare, esprimere e mostrare la propria riconoscenza; mentre con il termine “gratitudine” quel sentimento e disposizione d’animo che comporta affetto verso chi ci ha fatto del bene, in ricordo del beneficio ricevuto e desiderio di poterlo ricambiare: avere gratitudine, sentire gratitudine, nutrire gratitudine per qualcuno.
Se è vero che questi sono due significati identici attribuiti dalla Treccani è altrettanto vero che rispecchiano il modo di vivere di ognuno di noi (forse è più corretto dire che dovrebbero rispecchiare il modo di vivere di ognuno di noi). In questi casi fa d’uopo usare il condizionale perché purtroppo nel mondo del calcio vale tutto ed il contrario di tutto. Capisco che chiedere alla propria squadra un aumento di ingaggio un anno si e un anno pure è diventata una moda e capisco anche che di fronte alla possibilità di guadagnare più soldi altrove è pur sempre un qualcosa da tenere in considerazione… quantomeno può rappresentare una possibilità da non sottovalutare, ma come diceva il Principe della Risata, in arte Totò: ogni limite ha una pazienza (diceva esattamente così).
Non voglio parlare più dell’ex n° 99 perché oramai è capitolo chiuso ma una piccola considerazione sul turco/tedesco voglio farla:
è arrivato al Milan a luglio 2017 acquistato per 22 milioni di euro con un ingaggio di 2,5 milioni netti l’anno… in 4 anni ha fatto 135 partite condite da 22 reti. Tra problemi di adattamento alla cultura italiana, problemi di adattamento al calcio italiano, problemi legati ad una precisa collocazione in campo, posso tranquillamente affermare (e sono convinto di non sbagliare) che le partite dove ha avuto un voto più che sufficiente saranno state poco più di 40 (per eccesso)… e quasi tutte racchiuse tra la fine del campionato 2019/2020 e quello appena concluso. A fine campionato Maldini e l’entourage societario gli ha offerto il rinnovo del contratto con un aumento del 60% dell’ingaggio. Tradotto in soldoni il Milan gli ha proposto di passare da 2,5 milioni a 4 milioni. Lui che fa? Non avendo mai sentito parlare della Treccani, prima chiede 5 milioni netti (il doppio dell’attuale ingaggio) poi prende tempo… poi dice che il suo unico pensiero è rivolto agli Europei (a proposito: ma quando gioca la Turchia?) e poi, colpo di scena: si accorda con i cugini. Per 1 milione di differenza! 5 milioni al posto dei 4 offerti dal Milan. 1 milione cambia la vita a me che sono dipendente pubblico ma non la cambia a lui che nel frattempo di milioni ne ha guadagnati a bizzeffe. La riconoscenza e la gratitudine verso una società che ha atteso la tua consacrazione per 3 anni dove la mettiamo? La riconoscenza e la gratitudine verso i tifosi del Milan che dagli spalti o davanti la tv ti hanno incitato, urlato il tuo nome, ti hanno difeso quando non giocavi bene, ti hanno sostenuto nei momenti più difficili a livello personale la vogliamo buttare? Tutto cancellato tutto azzerato. Non sono arrabbiato perché cambi squadra restando nella stessa città, a questo punto una squadra vale un’altra (il Milan è e rimane dei veri milanisti)… sono amareggiato per il modo e per la mancanza di rispetto nei confronti di tutto il mondo rossonero.
Concludo questo mio pensiero con una piccola dichiarazione di Hakan di un paio di anni fa: «La mia posizione in campo la decide il Mister. Voglio lavorare tanto perché il Milan è come una famiglia per me, mi è stato vicino nel momento del bisogno. Amo il Milan, amo i tifosi e la città, voglio segnare di più e fare più assist»… una vera chicca.
P.S.: nel frattempo NOI tifosi rossoneri siamo già operativi e ieri si è svolto il primo incontro per la stagione 2021/2022 con i Delegati Milan Club Regione Campania.
Massimo – MILAN CLUB BENEVENTO