LA LETTERA DEL TIFOSO: "La nostra ultima speranza" di Francesco
Era il 13 Maggio del 2012.... “Attenzione ecco Willy Wonka, vediamo il movimento di Pippo Inzaghi… Attenzione, Pippo il tirooooo….. Goalllllllllllll Piiiiippo Pippooooo Pippooooo Mioooooo….. Impazzisco, Grazie Dio del calcio”. Eccola la voce del nostro cantore Carletto Pellegatti, lì sul comodino dei miei ricordi più belli. Quell’urlo nella tua ultima apparizione in quello che per dodici anni è stato il tuo palcoscenico, il teatro dove hai incantato i nostri cuori. Il giorno dopo ancora brividi, emozioni che tu decidi di affidare ad una lettera piena di amore per il Nostro Milan, per tutti Noi. Il Goal, quei versi, le lacrime, sembrava davvero fosse arrivato il momento di far scorrere i titoli di coda. Ma il destino, come dicono i grandi poeti, per i veri amori ha sempre un pensiero particolare. Ed ecco arrivare la panchina, le porte degli Allievi prima e della Primavera poi; “Alta tensione” è ancora con noi penso, non è andato via, è qui. Caro Pippo lo sappiamo entrambi il vero sogno è un altro..... E come in un copione Goldoniano eccolo… Finisce l’era Clarence (mai iniziata) e il tuo nome viene proclamato in pompa magna come nuovo allenatore del Ac Milan. Perché proprio tu? Perché proprio Pippo Inzaghi? Perché proprio lui? (parafrasando il buon Piccinini)? Poiché sei l’unico in un momento così delicato e drammatico della nostra plurisecolare storia che può inculcare il dogma del fondatore della patria Herbert kilpin, il solo a poter trasmettere quale onore sia far gioire tanti cuori rossoneri, cosa comporti il privilegio di essere amati dal tifoso milanista passionale e fedele come pochi. Pippo sei la nostra ultima speranza. Ecco caro Pippo Mio, ti scrivo questi versi per dirti grazie non solo per aver reso un sogno la mia adolescenza piena di emozioni indelebili, ma perché hai già vinto la sfida più importante: aver ridato quella voglia, entusiasmo, orgoglio di essere tifosi milanisti. Il dono più grande che tu potessi fare ai tuoi tifosi, in attesa di una primavera che mi auguro possa arrivare dopo anni e anni di sofferenza. E magari chissà, prendere in giro il tempo e tornare a quell’estate del 2001 quando in un giorno di metà luglio lungo una spiaggia dell’Agrigentino assorto nello sciabordio del mare, la mia attenzione fu rapita dalla radio di una macchina in lontananza, “Pippo Inzaghi ha firmato con il Milan”. E forse riusciremo ad allontanare quella frase colma di nostalgia che passeggia nella mia mente secondo cui “a rattristarmi non è il trascorrere del tempo quanto la curiosa sensazione di percepirne il passaggio”, e allora saremo Tu caro Pippo il mio eroe ed io con gli occhi da fanciullo che ammira il suo idolo. E urlerò ancora una volta Pippo Pippo Pippo Miooooooooo, anche se non sarà mai come nel Nostro Milan perché oggi tanti provano a ripetere le tue giocate ma sembra che la rete sia ancora mossa dal tuo ultimo goal.
Francesco Lupo