LA LETTERA DEL TIFOSO: "I fantastici 4" di Giuseppe
Salve Milanisti,
penso che in poche ore questa squadra abbia perso un bel pezzo della sua storia. Quattro giocatori come loro non si
trovano dovunque poiché, in questo calcio che vive di meteore e facili fuoriclasse, ora come ora mancano le bandiere,
o quelle rimaste stanno per ammainarsi una dopo l'altra. Loro lo erano, lo sono ancora per poche ore ancora, lo saranno
per qualche appassionato che si avvicinerà al calcio degli almanacchi. Sarà un giorno triste, Domenica. Non so quante Domeniche
servirebbero per celebrare le imprese di questi campioni. Sicuramente dalla prossima in poi per noi Milanisti "non sarà più Domenica",
come emergeva dalle note di una canzone di un celebre cantante italiano, alludendo all'addio di un grandissimo come Baggio. Saranno
Domeniche un po' vuote, giornate in cui mancheranno le chiusure difensive di Nesta, la grinta infinita di Gattuso, la classe sopraffina di
Seedorf, il fiuto rapace di Inzaghi, un eterno bambino alla ricerca del suo momento più felice, il goal. Perderli tutti in un colpo, uno dopo
l'altro, è dura, forse troppo per cercare di farsene una ragione. Non riusciremo mai a dire "Grazie" fino in fondo a questi ragazzi, sarà dura non vedere più i loro volti lottare per la vittoria. Proveremo a riportare alla mente il Nesta di sempre, splendido baluardo di tante
storie felici rossonere, un professionista esemplare, in campo e fuori. Mai una parola fuori posto, mai uno sfogo; a mio parere, e penso
anche per tutti gli amanti del calcio, uno dei centrali più forti della storia di questo sport. Immagineremo Ringhio correre in mezzo al campo,
Calabrese dal cuore d'oro che ha messo sempre l'anima per la causa del Milan. Un tifoso in campo, più che un giocatore. Da sempre uno di noi. Ci tornerà alla mente quel goal, il 3-2, decisivo per un derby meraviglioso, oppure quel 2-0 che sigillò la partita perfetta contro il Manchester; Clarence ci ha sempre deliziato con la sua infinita classe, ci ha fatto sognare, a volte innervosire, ma sempre nei momenti importanti, quelli che contano, lui c'era. Nulla da dire per uno che nella sua carriera ha alzato quattro Coppe luminose al cielo, tra le quali
due rossonere. Infine lui, forse il più amato dai tifosi, forse colui che lascerà il vuoto più grande, l'uomo che ebbe la forza di ergersi
nell'Olimpo del calcio in una splendida notte elvetica. Atene, una città, un solo uomo, Pippo Inzaghi. Quante volte ci ha fatto esultare,
quante volte ha tolto le castagne dal fuoco, quante volte ci ha permesso di vivere notti magiche. Lui, come gli altri citati, rimarrà nei
nostri cuori per sempre. Il 13 Maggio 2012, di Domenica, a S.Siro, saremo tutti col cuore rivolto a quel rettangolo verde, e con
malinconia osserveremo i nostri beniamini dirigersi verso l'orizzonte della loro esemplare carriera, dopo aver coronato i sogni di
un popolo a due colori, il rosso ed il nero. Non potremmo mai ripagarvi per quello che ci avete dato.
Grazie, di cuore.
Un saluto alla redazione di MilanNews. Giuseppe da Cosenza.