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LA LETTERA DEL TIFOSO: "Anno zero" di Giovanni

di Vincenzo Vasta

Ho pazientemente aspettato la chiusura del calciomercato e la prima uscita successiva ad essa per esprimere un giudizio finalmente completo sull'operato del Milan in questa estate così difficoltosa e, per molti aspetti, triste come non si ricordava da anni. Trovavo ingiusto un commento a lavori in corso, e lo trovavo ingeneroso verso i ragazzi a lavoro agli ordini di mister Allegri, bistrattati oltremodo e la cui unica colpa era l'esser rimasti a perorare la causa del diavolo.
Nel bel mezzo dell'ultima settimana di calciomercato, alla prima di campionato e davanti al pubblico amico, i Nostri perdevano malamente contro una neopromossa incapace di tirare in porta una volta che fosse una, eppure capace di sbancare San Siro. Il Milan è apparso lento, impacciato, prevedibile, svogliato e senza qualità; la brutta copia, della brutta copia, della brutta copia del Milan stellare di un anno fa. Roba da mani nei capelli e cattivi pensieri.
Urgevano ripari, perchè la situazione era ben peggiore di quanto si potesse pensare dopo le quindici (!) partenze estive. La dirigenza si è attivata, ricorrendo alla famosa settimana dei super saldi, e portando a Milanello il giovanissimo Niang, l'epurato Pazzini, la promessa Bojan ed il roccioso De Jong.
Analizzando le suddette operazioni, ritengo sia stato sbagliato l'investimento di Niang, non perchè non sia un campioncino come si dice, ma perchè di diciassettenni talentuosi e a costo zero ne è pieno il nostro settore giovanile (Ganz e Comi, senza andare troppo lontano, sono tanto più scarsi?); De Jong è un ottimo centrocampista, preso a costo irrisorio, ma stiamo pur sempre parlando di un giocatore ruvido, non certo il play di qualità di cui avevamo bisogno e del quale la gara con la Samp ne aveva evidenziato la mancanza; Bojan in prestito gratuito è un'operazione ok, ma nel breve periodo: il Barça non lo venderà certo gratis tra un anno; l'acquisto del Pazzo poteva sembrare l'operazione più scriteriata delle quattro, ma di fatto è la più logica: ci si è sbarazzati di un giocatore scontento che aveva un ingaggio elevato e si preso un bomber vecchio stile che serviva come il pane, che ha uno stipendio basso e che è costato ben 15,5 milioni in meno rispetto al suo ultimo trasferimento (Samp-Inter, 18 milioni nel 2010). E, giusto per confermare la bontà dell'operazione, ieri a Bologna è andato in scena il Pazzo show. Touchet!
Che voto dare al mercato? Date le premesse, con gli addii dei senatori, le cessioni di tre campionissimi, e il ridimensionamento economico annunciato dal Presidente Berlusconi in persona, direi che è stato un mercato più che dignitoso, nel quale ci si è districati benino, lasciandosi sfuggire qualche operazione di troppo (vedi Balzaretti e Gargano). Si è dimezzato il monte ingaggi e si è ridotta drasticamente l'età media: molto bene! Si è reinvestito pochissimo delle ingenti cifre accumulate, si è operato troppo negli ultimi cinque giorni: molto male!
La favorita d'obbligo per il campionato è la Juventus campione in carica, seguita da Inter e Napoli. Il Milan lotterà per un piazzamento europeo, nella migliore delle ipotesi per la Champions League. Restarne fuori sarebbe un dramma economico prima che sportivo e ciò imporrebbe un ulteriore riduzione delle aspettative.
Guardiamo in faccia alla realtà. Questo è l'anno zero. Bisogna dimenticare il Milan per come lo si conosceva ed accettare una squadra ridimensionata, nei giocatori, nella qualità del gioco e forse nei risultati. Saremo un piccolo laboratorio, dove i pochi vecchi leoni rimasti insegneranno ai nuovi cosa è il Milan, come si vive il Milan e quanto si deve essere orgogliosi di lottare per la maglia rossonera. Certo, l'assillo del successo ci sarà sempre perchè, cavolo, siamo pur sempre il club più titolato al Mondo, ma sarà un assillo differente, dettato più dal blasone storico che non dall'effettivo valore della squadra.
Indubbiamente stiamo andando incontro ad una stagione durissima, forse anche ad un lustro di lacrime e sudore. Ma finchè si sputerà sangue per la maglia noi tifosi sosterremo la squadra anche più di prima. I tanti anni di trionfo non ci hanno imborghesito, non ci hanno fatto dimenticare da dove veniamo e quanto abbiamo dovuto lottare per arrivare in cima all'olimpo del calcio.
Personalmente, sebbene mi renda conto che quel che vedremo non sarà un Milan padrone del campo e del gioco su ogni campo d'Italia e d'Europa, concedo fiducia al gruppo e all'allenatore; sono certo che faranno di tutto per permettere alla nostra squadra di primeggiare ancora. Un pò meno fiducia la concedo alla società, a chi si è preso gioco di noi tifosi, parlando poco chiaro, facendo "molto fumo e poco arrosto" (cit.), tergiversando sul mercato in più di una circostanza in maniera poco lungimirante, alzando i prezzi degli biglietti e del merchandising e, al tempo stesso, lamentandosi dello stadio semi deserto e delle poche maglie vendute. A voi dico: "Vergogna!".
Alla squadra, ai ragazzi, al mister, al Milan, come sempre, come ogni maledetta domenica dico: "Forza lotta vincerai, non ti lasceremo MAI!"

 

Giovanni da Ponza


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