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LA LETTERA DEL TIFOSO: "Amarezza e disincanto" di Giordano

di Antonio Vitiello

Dopo un lungo periodo di successi e di forti ed intense emozioni, consapevoli di una deriva di cui non si vede la fine, ai tifosi milanisti non rimangono che poche speranze e tanta amarezza e disincanto.

Da club additato ad esempio a cenerentola in poco tempo, da società modello con programmazione certosina a vivere alla giornata.

Come dimostrano le vicissitudini degli ultimi tempi proprietà e dirigenza hanno anche perso il loro tocco magico e le scarse risorse per rendere la squadra competitiva non sono state spese nel migliore dei modi.

Proclami e filosofie lasciano il tempo che trovano, sarebbe più utile un bagno di umiltà, programmare a due o tre anni con investimenti sui giovani (priorità agli italiani per ricreare un’anima) e su Uomini veri (ripristinare etica, dignità e morale) la gente capirebbe, ricreando nel gruppo quel forte senso di appartenenza senza il quale non si va da nessuna parte.

Inconcepibile anche come, il latitante per tre anni, Robinho possa tenere in scacco la campagna acquisti.

Imperativo ritrovare la vecchia via, seguendo modelli virtuosi ( Germania, Atletico Madrid, Borussia Dortmund ecc.) è possibile e doveroso.

Con immutata ultra decennale fede anche se ora profondamente amareggiato

Giordano.


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