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Giornalista per un giorno: il Milan ha bisogno di tutto il nostro amore

di Vincenzo Vasta

Quando il 20 marzo il Milan entrò allo Juventus Stadium era primo in campionato a +4 dalla Juventus, semifinalista di Coppa Italia e nelle Finla Eight in Europa. Nessuna squadra in Europa era ancora in corsa su tre fronti da capolista. Il Barcellona infatti è secondo (all'epoca, a -10 da Real), il Real invece era eliminato dalla Copa del Re. Il Bayern è secondo il Bundesliga (a -5), il Chelsea lasciamo perdere. A parità di infortuni e calendario (perchè un coeficente come Lazio, Barcellona, Napoli, Udinese come prime quattro partite stagionali non l'ha avuto nessuna big al mondo) il Milan era là. Esce dalla competizione ai supplementari con due infortunati in campo, avendo espugnato Torino nei tempi regolamentari, con una gara comunque compromessa all'andata. C'è la Roma e dopo 45° si diffonde il panico tra i social media, c'è chi addirittura scrive "Addio scudetto". L'infortunio a Thiago Silva completa l'opera, il Barcellona ha già vinto 10 a 0. Vorrei ricordare a questi tifosi occasionali che vengono sempre a lamentarsi durante tutto l'anno per poi riempire Piazza Duomo con magliette e trombette a Maggio che al Camp Nou senza Ibrahimovic, Robinho e Boateng (uscito subito per infortunio) abbiamo fatto 2 a 2. A Milano abbiamo perso 3 a 2 ma il rigore su Xavi non c'era. Nessuno discute la superiorità tecnica dei catalani, ma partire già sconfitti non è un atteggiamento da Milan. Questa squadra ha vinto partite ridotta all'osso (vedi contro l'Udinese al Friuli) e saputo comunque lottare in ogni difficoltà, come nel secondo tempo contro l'Arsenal dove non solo ha retto la baracca, ma ha avuto a conti fatti più chance dei Gunners (ricordo solo la parata strepitosa di Abbiati su Van Persie) di andare a segno. Il Milan è primo, lotta costantemente contro l'infermeria (11 giocatori fuori attualmente), ha la possibilità di disputare un incontro prestigioso ed importante, e la gente invece di crederci e sostenere la squadra si sta scagliando su questa o quella scelta per preservare Tizio o schierare Caio. A questi tifosi consiglio di aspettare l'estate, quando giocherà la nazionale. Perchè il nostro club ha bisogno di tutto il nostro amore adesso. Perchè le critiche costruttive guai a non farle, ma i conti si fanno a Maggio, non regolarmente prima-dopo-durante ogni singola partita. Forza Milan, sempre e comunque.

Andrea Colonna


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