Viktoria Plzen - Milan, il malcostume italiano viene punito!
Martedì 6 dicembre 2011 a Praga, il Milan affronta il Viktoria Plzen. I padroni di casa allenati da Vrba si sono disposti in campo con un 4 – 2 – 3 – 1. Spicca la generosa prova per intensità e corsa di Rajtoral e del portiere Cech che si conferma un ottimo prospetto. Anche in questa partita decisivo in almeno un paio di occasioni. I rossoneri allenati da Max Allegri si sono schierati con il consueto 4 – 3 – 1 – 2. In porta Marco Amelia, nella linea difensiva da destra verso sinistra, Mattia De Sciglio, coppia centrale formata da Philip Mexes e Daniele Bonera, sulla sinistra Taye Taiwo. Quest’ultimo in netto miglioramento, infatti è apparso più sicuro in fase difensiva. A centrocampo nell’inedito ruolo di mezzala destra Urby Emanuelson.
L’olandese è stato impiegato da quando è al Milan nei seguenti ruoli: mezzala sinistra, trequartista, seconda punta, prima punta e ieri mezzala destra. Nei cinque ruoli ricoperti sino ad oggi solo per una manciata di minuti è stato schierato nel suo ruolo naturale cioè quello di terzino sinistro. Ora la sua mancata grinta non deve essere un alibi se si è schierati fuori ruolo, ma un giocatore può esprimere il meglio di se stesso se venisse impiegato nel ruolo più congeniale e di conseguenza non deve preoccuparsi della posizione perché la trova in automatico.
Davanti alla difesa capitan Massimo Ambrosini, nel ruolo di mezzala sinistra Antonio Nocerino. Quest’ultimo è rimasto in campo solo per 40 minuti ed è uscito anzitempo causa un piccolo risentimento muscolare, al suo posto Thiago Silva. Sulla trequarti, alle spalle del duo tutto brasiliano formato da Alexandre Pato e Robinho, Clarence Seedorf. Il numero dieci rossonero è sembrato svogliato, visto che la partita non aveva un vero valore stagionale e si sa come all’olandese piacciano le grandi vetrine, lui è il classico giocatore che sottopressione esprime più del suo potenziale.
Che dire della partita? Un primo tempo anonimo dove i rossoneri hanno passeggiato per il campo senza mai voler affondare la stoccata decisiva. Nella ripresa è bastata un pizzico di cattiveria in più, per un uno due micidiale che porta i rossoneri sul 2 a 0. Poi dopo aver sbagliato il match ball più volte arriva nel finale un blackout inspiegabile. Nei 4 minuti finali il Milan riesce nell’impresa di subire due gol. Non è preoccupante aver subito 2 gol in 4 minuti, ma è preoccupante la mentalità italiana. Nel resto del mondo anche se si è ampiamente qualificati scende in campo con la cattiveria necessaria per vincere, in Italia si tende sempre a sottovalutare l’avversario. La cosa più grave, oltre il mancato rispetto sia del club che si affronta che dei tifosi paganti, è nei confronti di chi organizza la manifestazione e che si presuppone abbia pagato per vedere tutte le partite e non una o due in meno. Cosa sarebbe successo se questo pareggio avesse influito sui destini di Viktoria Plzen e Bate Borisov?