Palermo - Milan, anticipazioni di uno scudetto perso "Allegramente"
Nell’anticipo di sabato 19 marzo 2011 allo stadio Renzo Barbera si affrontano per la trentesima giornata di campionato Milan contro Palermo. I padroni casa si schierano con un 3 – 4 – 2 – 1 che in fase difensiva si trasformava in un 5 – 4 – 1. Spiccano le buone prove di Darmian (ex Milan) e di Pastore. I rossoneri rispondono con un 4 – 3 – 1 – 2. In porta Christian Abbiati, davanti a lui la difesa a 4, da destra verso sinistra: Ignazio Abate (propositivo ma in fase di cross impreciso), coppia centrale formata da Alessandro Nesta e Thiago Silva, a sinistra Marek Jankulovski. A centrocampo capitan Gennaro Gattuso, Mark Van Bommel e Mathieu Flamini. In attacco la coppia formata da Alexandre Pato ed Antonio Cassano supportata da Clarence Seedorf.
Commentare questa sconfitta è difficile, perché non si tratta solo di mancanza di schemi e soluzioni offensive, ma anche di mentalità imposta dal proprio allenatore. Questo allenatore ha paura ed i giocatori lo percepiscono. Questa sera, una volta passati in svantaggio, nella sfortuna, esce per infortunio Jankulovski e questa era l’occasione giusta per far entrare un giocatore in grado di dare ampiezza alla manovra di attacco, invece si è preferito il confusionario ed insicuro Luca Antonini. Emanuelson giocatore che è risultato il migliore contro il Bari, perché è stato lasciato in panchina? Una squadra che è in svantaggio e che vede subentrare un terzino puro e non uno d’attacco che messaggio può ricevere? Vedere impostare il gioco a Gattuso e Flamini fa quasi tenerezza, sono due giocatori dai piedi poco gentili, e veder giocare Seedorf in un ruolo che non gli compete più, dimostra ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, dello stato totale di confusione che sta vivendo in questo momento mr. Allegri. Clarence è un giocatore che non ha più la velocità dell’ultimo passaggio per giocare da trequartista, il suo unico ruolo, in questo Milan, può essere quello di metodista davanti alla difesa. L’ingresso in campo di Boateng per Van Bommel è stato l’ennesimo errore di una mancata lettura della partita, infatti le sostituzioni logiche sarebbero state, ad inizio del secondo tempo, quelle di Robinho per Flamini e Boateng per Gattuso. L’infortunio subito da Pato è frutto di frustrazione, infatti il duo d’attacco non ha praticamente ricevuto palloni giocabili. E se ne avesse toccati di più durante la partita, sicuramente non avrebbe cercato di concludere a rete un’azione interrotta da tempo. Perché rinunciare a Robinho dal primo minuto? Il giocatore brasiliano era stato indicato dal Mr. Allegri come uno dei suoi migliori interpreti nel ruolo di trequartista e proprio in una delle partite cruciali della stagione viene deciso di lasciarlo in panchina per aggiungere un centrocampista in più, che segnale può essere questo per una formazione priva di Ibrahimovic che è il giocatore più importante? Virtualmente l’Inter del traditore Leonardo è a 2 punti, mentre il Napoli di Mazzarri è a 3 punti, considerando il calendario dei rossoneri che devono affrontare il derby più Roma, Fiorentina e Udinese in trasferta, forse non è meglio concentrarsi sull’arrivare almeno nei primi tre posti? O continuare a sognare lo scudetto? Dopo il pareggio interno contro il Bari, l’eliminazione da una Champions mai giocata a livelli decorosi e la sconfitta contro un Palermo in profonda crisi, che fiducia può lasciare nei giocatori? Si dice che le vittorie aiutano ad acquisire mentalità vincente, ma i pareggi, le sconfitte e l’eliminazioni a cosa servono?
Si dice che la speranza è l’ultima a morire ma nella squadra è viva o morta?