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Milan - Juventus, ad un metro dai 3 punti!

di Jacopo Galvani

Sabato 25 febbraio 2012, allo stadio San Siro di Milano, si affrontano nel rettangolo di gioco appena rizollato, Milan contro Juventus. La partita dell’anno. Quella che può spostare gli equilibri del campionato. La Juventus si è disposta in campo con un 3 – 5 – 2 dove sono piaciute le prove di Andrea Pirlo come qualità e di Alessandro Matri come finalizzatore. Infatti il vero errore di Antonio Conte è stato quello di lasciar fuori un centroavanti come lui. Il Milan allenato Massimiliano Allegri risponde con l’ormai collaudatissimo 4 – 3 – 1 – 2. In porta Christian Abbiati, due ottime parate ma dovrebbe ogni tanto uscire di più sulle palle alte, per dar la possibilità di far salire e respirare la difesa. Nella linea difensiva a quattro, da destra verso sinistra, Ignazio Abate. Il numero 20 rossonero autore di una buona prova sul piano della corsa e dell’intensità, ma in fase di cross ancora troppo impreciso. Coppia centrale formata da Philippe Mexes e Thiago Silva. La coppia franco – brasiliana dimostra un buon affiatamento ed il brasiliano ne è la stella incontrastata. Sulla sinistra un confusionario Luca Antonini. Il buon Luca sbaglia parecchi disimpegni sia in fase difensiva, sia in fase offensiva. Con il rientro di Boateng, il dirottamento al ruolo di terzino sinistro da parte di Emanuelson non deve essere più un’utopia. A centrocampo Antonio Nocerino che grazie ad una deviazione trova il provvisorio gol del vantaggio milanista. La sua prestazione è stata convincente, il ragazzo non avrà l’atletismo del miglior Gattuso, ma sicuramente è più bravo in fase di inserimento. Quindi l’acquisto Low Cost ha definitivamente convinto. Davanti alla difesa Mark Van Bommel. Buona la sua prestazione ma se viene pressato ha difficoltà nell’impostare perché ha bisogno di un secondo in più per pensare. Insomma non è Andrea Pirlo ma con caratteristiche diverse torna comunque molto utile. Infatti il paragone con l’ex milanista non è stato certamente perso. L’olandese è forse meno appariscente del bresciano, ma più concreto e garantisce più copertura alla difesa. Sulla sinistra l’ottimo Sulley Muntari. Il Ghanese si conferma l’ennesima beffa neroazzurra. Il giocatore ha dato quantità e buona qualità, purtroppo quando è stato spostato nel ruolo di trequartista è sparito completamente dal gioco. Stufi di ripeterlo, conveniva cambiare schema e non adattare Muntari ad un ruolo non suo. È vero che in passato Sulley ha ricoperto anche quella zona di campo, ma il presente dice che è un centrocampista non un rifinitore. In attacco la coppia tutta brasiliana formata da Pato e Robinho supportata da Urby Emanuelson.
Per il brasiliano numero 7 di Pato Branco si è trattata di una prova completamente anonima. A sua difesa la condizione fisica non ottimale ed i pochi palloni giocati, a sua colpa alcuni movimenti d’attacco completamente sbagliati.
Giocando la Juventus con una difesa a tre, forse non sarebbe stato poi troppo sbagliato schierare i rossoneri con un 4 – 3 – 3, inserendo Stephan El Shaarawy dal primo minuto, in modo da portare i 3 funamboli all’uno contro uno.
Che altro dire? Beh sicuramente se avessero convalidato il gol di Muntari la partita sarebbe completamente cambiata, ma il fatto che per tutto il secondo tempo il Milan non abbia creato gioco è un dato di fatto non discutibile. Vedere i rossoneri rinchiusi nella propria metà campo non è per niente positivo. Probabilmente gli schemi di Conte sono vincenti contro quelli di Allegri, i fatti per ora dimostrano questo, ma il calcio è bello perché imprevedibile!


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