Milan - Inter, il rinnovo di Allegri evidenzia i suoi limiti!
Domenica 16 gennaio 2012 alle ore 20.45, allo stadio San Siro di Milano va in scena il derby più importante d’Italia. Milan contro Inter. Questa stracittadina era molto sentita da entrambe le società, perché in base al risultato poteva determinare la stagione negativa o positiva dei neroazzurri. Se i rossoneri avessero vinto, avrebbero tolto quasi definitivamente dai giochi scudetto l’Inter di Claudio Ranieri. Purtroppo questo non è accaduto.
I neroazzurri si sono schierati con un 4 – 4 – 2 dove spiccano le prove di Milito che nel nuovo ruolo di seconda punta sembra aver trovato la sua seconda giovinezza, quella del sempre verde Zanetti e quella del giovane Alvarez che dimostra di avere movenze e colpi del grande giocatore. Delude profondamente Pazzini.
I rossoneri allenati da Massimiliano Allegri rispondono con l’ormai classico 4 – 3 – 1 – 2. In porta Christian Abbiati, davanti a lui nella linea a 4 di difesa, partendo da destra verso sinistra, Ignazio Abate colpevole sul gol neroazzurro ed è apparso alquanto confusionario in fase offensiva. Coppia centrale formata da Alessandro Nesta e Thiago Silva (perfetti entrambi ma Thiago appare di un altro pianeta) ed infine sulla sinistra un disastroso Gianluca Zambrotta. A centrocampo un inconcludente Kevin Prince Boateng, Mark Van Bommel (il migliore in campo insieme a Thiago Silva, peccato per la traversa colpita) e Antonio Nocerino. Quest’ultimo ha evidenziato grossi limiti di costruzione e non è mai apparso protagonista della partita. Sulla trequarti Urby Emanuelson. Il ragazzo olandese ha dato il massimo come impegno, ma per l’ennesima volta è stato impiegato fuori ruolo, dimostrazione di questa tesi sta nel fatto che negli ultimi 10 minuti di gioco, è stato dirottato nel ruolo naturale di terzino sinistro, dove ha dimostrato più confidenza con il ruolo e più sicurezza. In attacco un assente Zlatan Ibrahimovic e Alexandre Pato. La coppia rossonera è risultata completamente insufficiente. È inutile puntare il dito su Pato o su Ibrahimovic, il vero problema è che in un anno e mezzo di Allegri non si è ancora capito l’identità di gioco della squadra. Nonostante i trionfi nazionali, il Milan non esprime un’idea tattica ma lancia solo per Ibrahimovic nella speranza che peschi un jolly. In questa formazione sono stati volutamente eliminati i fantasisti ed i costruttori di gioco, ora si aspettano le giocate di Van Bommel, Nocerino, Emanuelson o Boateng. Non si sta dicendo necessariamente che questi non sono da Milan, ma che non siano giocatori in grado di dare imprevedibilità alla manovra si. Insomma il ruolo del trequartista è da sempre considerato il “numero 10” per eccellenza e di conseguenza vuol dire fantasia. Per quanto impegno possano metterci Emanuelson o Boateng non saranno mai adatti a quel ruolo. In passato si è detto che per il sistema di gioco di Max Allegri il regista o fantasista, sarebbe stato dirottato sul settore sinistro del campo nel ruolo di mezzala, in modo di usare il trequartista come centrocampista aggiunto e pronto all’interdizione. Appurata questa idea tattica, dove si può discutere sul fatto che decentrando la regia si limita il raggio d’azione, si noterà che in quel ruolo c’è il povero Nocerino. L’impegno di Antonio e le sue prestazioni sono state notevoli, ma sicuramente non è il tipo di giocatore adatto per svolgere quel compito in campo. Ora bisogna pensare a vincere il campionato e la medicina potrebbe essere l’acquisto di un fantasista – centrocampista e l’utilizzo di un giovane con voglia di apparire come Stephan El Shaarawy! Il faraone posizionato dietro alle punte può dare quell’imprevedibilità che la squadra ora ha bisogno!