.

Milan – Fiorentina, 80 voglia di Ronaldinho!

di Jacopo Galvani

Dove è finito il Milan champagne voluto dal presidente Berlusconi che avrebbe dovuto deliziare gli spettatori con giocate funamboliche? I grandi fantasisti rossoneri dove sono? In panchina perché usciti tardi da un ristorante?
Gli spettatori di Milan Fiorentina si sono schierati con lui: Ronaldo de Assis Moreira, meglio noto come Ronaldinho. Infatti il boato al suo ingresso ne è la prova inconfutabile. Il pubblico milanista si è sempre rispecchiato nei giocatori talentuosi, insomma nei grandi numeri 10 basti pensare a Baggio, Savicevic, Rivera, Kakà ecc ed adesso il fantasista del Milan è Ronaldinho. Comprensibile che la formula dei tre “mastini” di centrocampo sia non toccabile, ma che nei tre posti davanti un genio del calcio come Dinho non trovi spazio è incomprensibile. Un turnover è giustificabile, ma un esclusione per scelta tecnica per più partite non lo è più. Riprova sta nel fatto che a parte la splendida gemma di Ibrahimovic non ci sono state giocate e passaggi illuminanti per gli attaccanti. Il Milan ha bisogno dell’imprevedibilità del brasiliano.
Il Milan è sceso in campo con un 4 – 3 – 1 – 2 dove Christian Abbiati ha difeso la porta rossonera e si è completamente riscattato dell’incertezze delle partite precedenti. In difesa da destra verso sinistra il rientrante Bonera (buona la sua prova), coppia centrale formata da Alessandro Nesta e Thiago Silva ed a sinistra Gianluca Zambrotta. A centrocampo il solito grintoso Gattuso, capitan Massimo Ambrosini ed il ritrovato Flamini. Sulla trequarti Clarence Seedorf ed in attacco la coppia formata da Ibrahimovic e Robinho. La Fiorentina risponde alla capolista del campionato italiano con un 4 – 2 – 3 – 1 dove il sorvegliato speciale, oltre all’ex Gilardino, è Ljajic che ha dimostrato di essere ancora un frutto acerbo ma essendo dotato di materia prima, può maturare da un momento all’altro.
La partita è stata piuttosto noiosa e quindi sbloccabile soltanto grazie ad un episodio che è arrivato puntualmente al 45° del primo tempo, grazie alla splendida rovesciata di Zlatan Ibrahimovic. Da notare il sistema difensivo dei rossoneri sui calci d’angolo, dove in più occasioni si sono schierati con 11 uomini dentro la propria area di rigore togliendo di fatto la possibilità di ripartire in contropiede. In particolare, in un’occasione Robinho è stato fatto retrocedere sino al limite dell’area di rigore, il brasiliano è alto solo 1,73 m e nello svolgimento del calcio d’angolo la palla è finita verso il cerchio metà campo facendo si che nessun giocatore del Milan potesse ripartire verso l’area avversaria. Il risultato è stato che Robinho ha dovuto inseguire il pallone dalla propria area di rigore, facendo si che anziché coprire 50 m di campo, ne ha coperti circa 85 soprattutto senza creare pericoli. Insomma che gli attaccanti facciano gli attaccanti non i difensori e se si vince in casa 1 a 0 che si continui a giocare per fare più gol e non che ci si difenda per oltre 30 minuti. La sostituzione di Robinho con Boateng, è la dimostrazione di una mentalità provinciale che non porterà frutti in competizioni europee come la Champions League.
 


Altre notizie
PUBBLICITÀ