Lazio - Milan, Ibra non è un trequartista, il gioco dov'è?
Mercoledì primo febbraio alle ore 20.45 del 2012, gli amati rossoneri affrontano la Lazio di Edy Reja. I rossoneri sono i favoriti secondo i bookmaker.
I biancocelesti si sono schierati in campo con un 4 – 2 – 3 – 1 dove spiccano le prove di Hernanes (vero talento del centrocampo e farebbe molto comodo alle file milaniste visto la totale assenza di un regista/fantasista) e la prova più che convincente Lulic. Questo ragazzo semisconosciuto dimostra ad ogni partita di essere un valido acquisto, corsa, dribbling e buon piede in fase di cross. Da tenere in considerazione.
Il Milan, allenato da Max Allegri, si schiera con il solito 4 – 3 – 1 – 2. In porta Christian Abbiati, incolpevole sui due gol subiti. Nella linea difensiva, da destra verso sinistra, Ignazio Abate, coppia centrale formata da Alessandro Nesta e Thiago Silva, sulla sinistra Mesbah. Quest’ultimo buono in fase di corsa ma dovrebbe iniziare ad azzeccare un cross. Spesso quando si crossa dal fondo bisognerebbe rendere il passaggio più forte e più teso in modo che una pizzicata del centroavanti diventi decisiva. A centrocampo capitan Massimo Ambrosini, buona prestazione ma probabilmente non ha ancora i 90 minuti nelle gambe, a protezione della difesa Mark Van Bommel e sulla sinistra a centrocampo il solito Nocerino. Prestazione sufficiente la sua. In attacco la coppia formata da Robinho El Shaarawy supportata da Zlatan Ibrahimovic. Quest’ultimo senza una vera posizione in campo, infatti passava da trequartista a punta. Il gigante svedese è un centroavanti, non è un rifinitore anche se ha piedi fatati.
Dispiace fare queste critiche, aldilà dei risultati a questo Milan manca totalmente di gioco. Le stesse osservazioni le si facevano sia nella partita vincente contro Cagliari, Atalanta o Novara. In questa formazione manca un vero regista. Piuttosto che comprare Muntari, serviva un cervello di centrocampo non l’ennesimo incursionista. Di falegnami ce ne sono anche troppi, ora servirebbe un fiore luminoso. Ormai è inutile rimpiangere chi non c’è più, ora bisogna cambiare rotta sia nel mercato sia nella conduzione della rosa. Quindi cercare costruttori di gioco e riportare la “vera” mentalità rossonera, fatta da giocatori di grande classe e non fatta da soli corridori. Mr. Allegri dichiarò che nel calcio moderno non si vince con la “punta e con il tacco” bensì con la corsa! Probabilmente ha ragione, ma l’esigente pubblico milanista è abituato a veder giocare prima bene e poi vedere le grandi corse.
Ultima considerazione è nei cambi effettuati. Come si può sostituire El Shaarawy con un terzino (Emanuelson) ed Ambrosini con uno stanco Clarence Seedorf? Se si vuole segnare non si sostituisce quasi mai i giocatori di talento che possono inventarsi una giocata vincente! Quindi caro vecchio Milan, cerca di ripartire dai pochi piedi buoni rimasti, e prima di pensare agli equilibri cerca di pensare al tuo gioco e cerca di riscoprirlo nel tuo DNA.