La Roma di Ranieri evidenzia i limiti del Milan di Allegri
Nella fredda serata di sabato 18 dicembre 2010, allo stadio San Siro di Milano, scendono in campo per l’ultima partita del 2010 rossonero Milan e Roma.
Il Milan di Mr. Allegri si schiera in campo con l’ormai consueto 4 – 3 – 1 – 2. In porta Christian Abbiati, in difesa da destra verso sinistra, Abate, coppia centrale formata da Alessandro Nesta e Daniele Bonera, sulla sinistra Luca Antonini. A centrocampo Gennaro Gattuso (il migliore!) capitan Massimo Ambrosini e Andrea Pirlo. Dietro alle punte l’insolito trequartista Boateng, davanti a lui la coppia formata da Robinho ed Ibrahimovic.
La Roma di Mr. Ranieri risponde con un 4 – 3 – 1 – 2 dove spicca l’ex di turno Marco Borriello.
Il Milan cerca di partire con il piede sull’acceleratore, sfruttando la dinamicità della sua squadra e con qualche lancio in profondità crea qualche occasione da gol, clamorosa quella sbagliata da Ibrahimovic. La svolta negativa per il Milan arriva al 22° del primo tempo, causa infortunio, il Milan sostituisce l’ottimo e preciso Andrea Pirlo, al suo posto l’ingresso in campo dell’esperto ma ormai logoro Clarence Seedorf. A questo punto spicca l’errore tattico di Massimiliano Allegri che non inverte le posizioni in campo di Clarence con quella di Kevin Prince Boateng. Lasciando di fatto Seedorf come centro sinistra di metà campo si ritrova con un giocatore che manca completamente di dinamicità e diventando di fatto un peso per la squadra. Se si fosse spostato il numero dieci rossonero nel suo ruolo naturale, probabilmente qualche passaggio filtrante lo si sarebbe anche ammirato.
Nel secondo tempo il Milan non riesce più a creare gioco, ed i continui lanci su Zlatan Ibrahimovic questa volta non portano a nulla di buono e puntualmente al 68° l’ex Marco Borriello porta in vantaggio la sua squadra. A quel punto sarebbe stata idonea l’ingresso immediato in campo di una punta per cercare di raddrizzare la partita, ma invece Mr. Allegri (come a Genova contro la Sampdoria) aspetta l’85° per far entrare Ronaldinho. Da sottolineare che il numero 80 rossonero è entrato solo per il piccolo infortunio subito da Boateng. Nei pochi minuti a disposizione Ronaldinho ha provato qualche passaggio ed una rovesciata verso la porta romanista ma niente più. Da sottolineare che nonostante la presenza in campo di Ronaldinho, la squadra abbia sistematicamente continuato a saltare il trequartista per cercare una sponda vincente di Ibrahimovic.
I numeri dicono che Allegri è primo in classica, ma guardando sempre i numeri si noterà che contro le grandi ha un bilancio piuttosto negativo. Infatti considerando anche le sfide Europee Allegri ha di fatto solo vinto contro una decimata Inter. Contro Real Madrid, Ajax, Juventus e Roma ha miseramente perso. I grandi campioni sono quei giocatori che ti permettono di vincere quelle partite che in realtà dovresti perdere, e per vincere contro le grandi ci vogliono i grandi campioni. Una squadra così muscolare va bene per battere Bologna, Brescia e Bari ma per vincere contro Juventus, Roma, Real Madrid, Manchester ecc ci vogliono i grandi campioni, coloro che sanno eseguire la giocata che mai penseresti possibile. Quindi almeno contro le grandi diamo spazio ai grandi fantasisti che sono quelli che nella storia rimangono impressi.