Bari-Milan, grande Milan o pochezza del campionato italiano?
Dopo gli alti e bassi della prestazione di Bari il Milan ha lasciato qualche perplessità. Gli attaccanti sembra quasi che non sappiano più fare gol e che il centrocampo super muscolare che ha disegnato Allegri contro il Bari di Ventura possa far a meno di Andrea Pirlo e di Ronaldinho. Osservando dall’esterno le ultime prestazioni rossonere si noterà che gli attaccanti corrono a tutto campo per 90 minuti e che forse questo possa far si che siano meno lucidi sotto porta. Il gol sbagliato da Ibrahimovic verso la fine della partita può esserne la prova. Quando Ibra giocava con l’altra squadra di Milano svariava solo sul fronte d’attacco e diventando di fatto un bomber inarrestabile. Ora Zlatan oltreché muoversi su tutto il fronte d’attacco ripiega in maniera più che generosa in difesa, andando a saltare sui calci d’angolo e coprendo anche il centrocampo, questo provoca una poca lucidità sotto porta. Una delle caratteristiche principali di Ibrahimovic è sempre stata la conclusione potente, il tiro senza rabbia di domenica può trovare in questa analisi la spiegazione.
Il Milan è sceso al San Nicola di Bari con un 4 – 3 – 1 – 2 che in fase difensiva diventava un 4 – 5 – 1. In porta Christian Abbiati, in difesa da destra verso sinistra Abate, Nesta, Yepes (buona la sua prova è apparso più sicuro di Papastathopoulos) e Zambrotta. A centrocampo Gattuso, Ambrosini e Flamini. Sulla trequarti Seedorf ed in attacco la coppia Ibrahimovic Robinho. Il Bari di Ventura è sceso in campo con un 4 – 4 – 2 molto offensivo che in fase d’attacco diventava un 4 – 2 – 4 forse uno schema che Allegri dovrebbe vagliare.
I rossoneri sono apparsi sin da subito padroni del campo, infatti al 4° minuto del primo tempo il capitano Massimo Ambrosini segna di testa su cross di Clarence Seedorf. Dopo un paio di occasioni fallite da Robinho il Milan raddoppia con Flamini che lanciato splendidamente da Ibrahimovic segna con un pregevole “tocco sotto”.
Da notare che il marsigliese Flamini sia il miglior interprete del modulo “Allegriano”, infatti se si pensa ai minuti giocati dal francese si noterà le innumerevoli occasioni da gol avute. Quindi non è da escludere in un prossimo futuro un centrocampo muscolare formato da Boateng, Ambrosini e Flamini, tutti e tre i giocatori sono dotati di ottima corsa e di ottimo tempo negli inserimenti a rete.
Un intervento goffo in area di Christian Abbiati (rigore fortunatamente negato ma nettissimo) ed una reattività poco lucida hanno riaperto una partita chiusa dal 31° minuto del primo tempo. Il portierone di Abbiategrasso sembra fuori forma ed i gol subiti da Pedro Leon e Barreto fanno pensare che un cambio con Marco Amelia non è poi così avventato. Buono l’inserimento di Pato che dopo le innumerevoli critiche degli ultimi giorni è tornato al gol anche se a parte l’acuto è apparso ancora poco cattivo, forse un’altra panchina mercoledì contro il Palermo non gli farebbe male, magari potrebbe risvegliare l’orgoglio in vista del Derby milanese. In conclusione il Milan ha vinto, riaperto e rivinto una partita teoricamente chiusa nel primo tempo. A questo punto dopo aver visto un Milan a due facce, più somigliante a Dottor Jekyll e Mister Hyde che ad una squadra di calcio viene un dubbio, qual è il vero Milan? Poi il Milan che ha avuto tante occasioni da gol, le ha avute perché giocava contro il Bari o perché ha fatto veramente una grande partita? In Europa abbiamo visto un Milan soffrire e creare comunque 3 palle gol a partita, contro Bari, Parma, Napoli ecc più del doppio, forse il campionato italiano è sceso ad un livello tale da essere una lotta esclusivamente solo fra 3 o 4 squadre al massimo? Negli anni 80 e 90 si parlava di un campionato difficilissimo, ora sembra diviso in due tronconi.