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Zangrillo a DAZN: "O siamo codardi e ci prendiamo in giro oppure analizziamo. C'è anche l'entrata assassina di Maignan, di che discutiamo?"

di Manuel Del Vecchio

Alberto Zangrillo, presidente del Genoa, ha parlato a DAZN nel post partita di Genoa-Milan.

Una serata folle: “Non ho nessuna rabbia, alla mia età la rabbia semmai dovesse venirmi la riserbo a qualcos’altro. Molto rammarico, molta amarezza. Sono sempre consapevole che è un gioco, un gioco che è rovinato da Davide con Golia. Quello che è successo negli ultimi 5 minuti lo abbiamo visto tutti, dobbiamo semplicemente decidere una cosa. O siamo veramente dei codardi e cerchiamo di prenderci in giro tra di noi e la mia presenza qua è una presenza futile, facciamo quei due minuti da contratto e ce la raccontiamo, o cerchiamo di analizzare come se fossimo il VAR quello che è accaduto. Ho massimo rispetto per gli arbitri, però è anche legittimo che uno si ponga dei perché. Quando il gioco rimane fermo per due minuti e le regole recitano che solo in caso di certezza si può prendere una decisione, guarda caso sempre contraria a noi, e in caso di dubbio è gol. L’abbiamo visto tutti che Pulisic si è aggiustato la palla con l’avambraccio. E quindi è inutile di stare a discutere. Poi c’è stata anche un’entrata assassina del loro portiere, che è entrato con il ginocchio sulla gola di Ekuban. Di cosa discutiamo?”.

Zangrillo si inalbera, in modo anche poco educato, con Marelli, che provava a spiegare correttamente il protocollo: “Lo spieghi a qualcun altro. Per me è chiarissimo, è tocco di mano. Non è gol, punto. La ringrazio per la sua dotta lezione, la prossima volta allora cercheremo di avere delle immagini chiare. D’accordo? Non capisco perché dobbiate essere analisti del mio stato d’animo. Sono un uomo abituato a giudicare l’obiettività, punto. Inutile discutere. A quattro dalla fine è anche una questione di rispetto, con una squadra che sta cercando di portare a casa un risultato con una partita meravigliosa. Se non c’è la certezza magari si rivede la propria decisione, non sarebbe successo assolutamente nulla. A volte è questione di buonsenso. È difficile in Italia il buonsenso applicato al gioco”.


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