Verso Milan-Club Brugge: analisi e statistiche degli avversari dei rossoneri
Fonte: acmilan.com
Uno sguardo attento alla formazione belga di Hayen
Riecco il Club Brugge in Champions League e il ricordo può andare alla prodezza di Kaká nel novembre 2003, senza dimenticare che il precedente meno datato a San Siro - sempre nel girone di quella stessa edizione - ha visto imporsi i belgi (1-0). Martedì 22 ottobre alle 18.45 sarà un match delicato, probabilmente già crocevia per i rossoneri complice il doppio ko iniziale e l'imperativo di reagire. Ma l'avversario e in generale l'impegno da affrontare andrà preso molto seriamente, nasconde delle insidie e per superarlo servirà una grande prestazione.
La formazione di Bruges naviga stabilmente nelle competizioni europee, spessissimo in Champions League a parte rare eccezioni; per esempio la scorsa annata, quando ha partecipato alla Conference League venendo eliminata in Semifinale (dalla Fiorentina). Arriva dalla vittoria a domicilio dello Sturm Graz, 1-0 firmato dal bellissimo gol di Tzolīs, dopo l'esordio casalingo negativo col Borussia Dortmund, 0-3 maturato in coda alla gara. A quota 3 punti, occupa la metà della classifica in una posizione che al momento gli permetterebbe di qualificarsi ai playoff. In Jupiler League, invece, il weekend appena passato ha riportato il sorriso grazie al successo esterno a Westerlo, Spileers-Vanaken per il 2-1. Terzo posto provvisorio, a -7 dalla vetta occupata dal Genk. In questa stagione, da campione in carica, ha già giocato e perso la Supercoppa nazionale.
SQUADRA OFFENSIVA E ROBUSTA, IL FATTORE TRASFERTA
Cominciamo ad approfondire i neroblu di Nicky Hayen, solido in panchina dal 2022, sotto l'aspetto tattico. Il suo Club Brugge cambia pelle frequentemente a livello di schieramento: se in campionato è praticamente fissa la difesa a 4, finora in Europa (2024/25) ha sempre proposto la difesa a 5. Una delle preoccupazioni è la compattezza, l'avere una retroguardia densa e corta, attenta e aggressiva nell'atteggiamento. Se attualmente i dati non danno troppo ragione in Belgio, tredici reti concesse in undici giornate, in Champions e perlopiù in trasferta ha conservato la porta inviolata sei volte nei dieci incontri più recenti; quattro di fila dal 2022 ad oggi in UCL (dal 4-0 di Porto all'1-0 di Graz).
Sanno muoversi e adattarsi bene in base alla squadra di fronte e pure allo scenario: in patria sono allenati a mantenere il possesso palla e attaccare, all'estero magari tendono ad avere meno il pallino - specie quando riconoscono di essere svantaggiati in termini tecnici e di esperienza, come nel caso specifico - ma rimanendo propositivi e offensivi. Un gioco coinvolgente e dinamico, azioni veloci, pallone a terra e poche volte per aria: idee e coraggio. Una compagine che corre e crea tanto, che riesce abbastanza facilmente a calciare con manovre davvero interessanti. Sembra quasi esprimersi meglio lontano dal Jan Breydel Stadium.