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L'analisi tattica di Bacconi, Allegri azzecca tutto

di Vincenzo Vasta
Adriano Bacconi

Gli episodi sfortunati nell'area di rigore avversaria ed un scarso peso specifico in zona gol impediscono al Milan di monetizzare la prestazione di grande livello sfoderata contro la Juve.
Allegri azzecca parecchie cosette:
1. Chiede ai suoi di occupare la trequarti campo sull'inizio azione avversaria per soffocare la costruzione di gioco di Pirlo
2. Vuole rapidità e giocate strette sfruttando le caratteristiche dei suoi piccoletti, Emanuelson e Robinho in particolare
3. Pretende aggressività nelle marcature sugli attaccanti avversari per impedirgli di girarsi e battere a rete

Ottiene quasi tutto. Vince soprattutto tutti i duelli a metà campo dove Van Bommel, Nocerino e Muntari sovrastano clamorosamente Pirlo, Vidal e Marchisio.
Ma le assenze di Ibra e Boateng alla fine si sono fatte sentire come deficit evidente nella capacità realizzativa. Tanto volume di gioco ha prodotto un solo gol (regalato per altro da Bonucci) e tante mezze occasioni... A parte naturalmente il gol fantasma di Muntari di cui si parlerà a lungo.
Pato sceso in campo al posti di Maxi Lopez, ha deluso completamente le aspettative, non riuscendo mai ad arrivare al tiro e partecipando poco al pressing voluto da Allegri.
La grande aggressività chiesta a T. Silva e Mexes si è fatta sentire sulle gambe negli ultimi 20' quando Conte ha messo attaccanti freschi e più veloci.
L'impressione è che la sensazione di aver perso una grande occasione alla fine pesi di più della consapevolezza di essere stato per larghi tratti superiore all'avversario.

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