Tutto sulla difesa, ma occhio a come ci si muove
Non parlare di mercato a gennaio equivale a non farsi gli auguri a Natale o a Capodanno: un obbligo, sentito quanto gradito, a cui neanche noi possiamo sottrarci, visto peraltro che il Milan è una delle società maggiormente coinvolte nella finestra di trasferimenti. Galliani ha dichiarato nelle festività che il Milan interverrà solo per un terzino sinistro: un'affermazione, come sempre nel calciomercato, dettata da una situazione presente al momento della frase pronunciata e forse già svanita (chi ha detto Dossena?). La verità, che sarebbe chiara anche ad un incompetente, è che i rinforzi servono al centro della difesa, dove Nesta (non ce ne vorrà il buon Sandro, ma ho trovato azzardate le sue dichiarazioni da Miami: cosa si aspettava dalla stamp adopo mesi da desaparecido?) non dà più garanzie, Maldini è a fine carriera e una squadra come il Milan non può puntare su una coppia come Bonera (ammesso che torni in fretta dall'intervento chirurgico) e l'a volte sciagurato Kaladze. Sulla Rosea come nell'ambiente circola il nome del danese Daniel Agger, un innesto di grande esperienza nonostante la giovane età del giocatore (24 anni): onestamente mi pare difficile che Rafa Benitez si privi di una pedina simile, che in troppi dimenticano come sia stato una delle chiavi della formidabile Champions 2007 del Liverpool, persa solo sotto i colpi di Superpippo, e soprattutto che oggi blinda, in supplenza dell'infortunato Skrtel, il reparto della capolista di Premiership. 8 milioni? A meno che a Capodanno a Liverpool non si siano bevuti il cervello, non ci si siede neanche al tavolo. La palla passa dunque al Milan, che non può ad ogni trattativa pretendere che sia la controparte a pagare per vendere un giocatore, come fatto troppo spesso negli ultimi anni: vuoi Agger? Pagalo profumatamente. L'obiezione che in molti faranno è che secondo qualcuno il danese non vale una cifra vicina ai 15 milioni di euro (quella che probabilmente farebbe decollare la trattativa): beh, nessuno ha imposto in via Turati di comprare a tutti i costi l'ex Broendby ed il mercato non si esaurisce lì. Se vuoi un centrale su cui basare la tua difesa da qui a giugno e non solo, devi mettere gli euro nella valigetta, specie quando hai buttato in maniera raccapricciante i due posti per gli extracomunitari e non hai un briciolo di scouting in Sudamerica o in campionati meno conosciuti, come Belgio, Portogallo, Olanda o Russia, dove probabilmente un affare da 5 milioni lo puoi ancora portare a casa. Daccordo volersi iscrivere per una volta (ma non era meglio farlo nel 2007 con Chivu?) alle svendite di Trigoria per Mexes, ma nello stato in cui si trovano a Milanello serve Mexes, serve Thiago Silva e serve anche Agger o chi per lui. Non faccio l'osservatore e tantomeno il direttore sportivo, ma mi piace giocare a buttare qualche nome su cui riflettere, qualche scommessa da vincere: nella rubrica che curo ormai da anni su Tuttomercatoweb, "Il Volto Nuovo", modestamente ne ho vinta qualcuna, da Zarate a Pato, ma anche persa (nonostante si parli pur sempre di giocatori molto giovani che possono svoltare ancora da un momento all'altro). Un giocatore come Dmytro Chygrynskyy, 22enne capitano dello Shaktar, non ha di certo bisogno delle mie presentazioni, ma di un passaporto comunitario purtroppo sì: in Argentina, di difensori dal 1990 in su se ne trovano diversi ed anche di origine europea, dall'interessante Mateo Pablo Musacchio del River Plate al predestinato Fernando Meza del San Lorenzo. Entrambi li potremo ammirare (per gli amanti del genere... e dello streaming) nel Sudamericano Sub20 che inizierà tra pochi giorni in Venezuela: una rassegna importantissima (più interessante del nostro Europeo Under21, a cui possono partecipare anche i 23enni) a cui mi auguro presenzieranno anche emissari rossoneri. Due anni fa, il Siviglia prese un grande giocatore come Federico Fazio dal Ferro Carril per una manciata di euro: oggi è un Nazionale argentino, nonchè uno dei migliori difensori dei prossimi 10 anni. E' questo il futuro di un calcio dove comprensibilmente gli investimenti non possono essere più gli stessi del 2002, quando si portava a casa Nesta per 60 miliardi: ma guai a pensare che la soluzione possano essere prestiti di 26enni mediocri, mezzi giocatori acquistati a parametro zero e finti "giovani" (over 25 magari) pagati meno di 5 milioni semplicemente perchè tanto valgono. C'è un bivio importante di fronte alla rifondazione rossonera: quello tra il Paradiso della rinascita di un grandissimo ciclo e l'Inferno di stagioni difficili come quelle successive al ritiro di Capitan Baresi.