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Sfortuna, arbitri ed Inter: domenica occorre essere più forti di tutto

di Francesco Letizia

Un Derby da vincere, tanto più senza Kakà: il Milan dopo il pareggio con la Reggina ha bisogno di reagire assolutamente, a prescindere da ogni calcolo per un eventuale discorso rimonta sui nerazzurri. La partita con i Calabresi – fortemente condizionata dall'arbitraggio di Pierpaoli, senza voler nulla togliere assolutamente ad un'onesta Reggina che si è difesa con grinta ed intelligenza – lascia in eredità l'infortunio di Ricardo, forse negativo ancora più del risultato stesso: tuttavia le ultime prestazioni dell'ex Pallone d'Oro, certamente non al consueto livello qualitativo né quantitativo, non hanno poi aggiunto troppo a questa squadra che ieri, risultato a parte, ha mostrato sicuramente passi in avanti rispetto alla gara contro la Lazio, in cui per 45 minuti è stata schiacciata dai biancocelesti. Bisogna trovare, forzatamente, la capacità di fare a meno di Kakà: purtroppo la fortuna non aiuta Carlo Ancelotti visto che, proprio nella settimana in cui avrebbe potuto lavorare per affinare il trio Seedorf-Ronaldinho-Pato, non avrà i due verdeoro a causa dell'inutile amichevole di Londra tra Brasile ed Italia. A proposito, capitolo Ronaldinho: il numero 80 rossonero ha mostrato a San Siro lampi di “vero” Gaucho, risultando, ad ammissione dello stesso Ancelotti, il migliore dei giocatori in attacco. Non basterà, visto che ovviamente da un fuoriclasse simile ci si aspetta di più, ma potrebbe essere la prima pietra di una ricostruzione di una pedina imprescindibile per questa squadra se si vuole mirare ancora in alto, direzione scudetto e Coppa Uefa: al Derby l'osservato speciale sarà di certo lui, il match winner dell'incontro di andata con quel favoloso colpo di testa che ancora brucia ai tifosi nerazzurri. Se dovessi preparare io la partita, inserirei anche Pippo Inzaghi, uno che in queste partite si esalta, spostando Clarence Seedorf a centrocampo:sicuramente la copertura della seconda linea sarebbe inferiore rispetto al preventivato impiego di Ambrosini, ma in fondo questo è davvero il momento del dentro-fuori. Ecco perchè invito tutti i tifosi rossoneri a spegnere i comprensibili pessimismi dopo la sciagura sul metatarso del nostro 22: se c'è una squadra che non ha nulla da perdere domenica sera, è il Milan. Due piccole note a piè pagina, entrambe derivanti da un senso di malcontento generale del tifo rossonero e dei lettori di MilanNews che mi scrivono quotidianamente: riguardano due “designazioni”, una più scaramantica che pratica, l'altra estremamente delicata. Sin dal fischio finale di sabato sera, in molti mi hanno scritto inferociti per la telecronaca di Beppe Bergomi su Sky, ritenuta faziosamente filo-interista e dunque anti-milanista: astenendomi da qualsiasi giudizio personale per correttezza nei confronti della persona in causa, non si può negare però che la scelta di propinare ai tifosi del Milan una bandiera storica dell'altra parte del Naviglio è alquanto infelice, al limite del provocatorio, e dunque mi auguro che non venga riproposta tantomeno in una partita così delicata come il Derby di domenica. Ben più importante però, non me ne vogliate, sarà la designazione arbitrale di Pierluigi Collina: dopo aver mandato, per la prima volta in carriera, un Pierpaoli di Firenze d'annata (disastroso dal minuto 1 al minuto 96 in ogni sua decisione, figlia di un atteggiamento colmo di protagonismo che poco si addice al prototipo del buon arbitro), il Milan potrà incontrare un arbitro all'altezza? Vinca il migliore, che di certo uscirà dallo scontro tra i 22 giocatori di due grandi squadre: esigere che il ventitreesimo in campo sia il migliore (Rosetti?) dovrebbe essere persino superfluo. "Più forti di tutto, della sfortuna, delle ingiustizie e dell'invidia" dice sempre il nostro Presidente: coraggio ragazzi, ora è il momento di dimostrarlo.


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